Matteo Boccaccini è stato uno dei sei giocatori che il Carpi ha tesserato nell’ultimo giorno di calciomercato estivo. Arrivato dal Rimini e promosso da titolare nel recente 1-1 contro il Vicenza, il 26enne difensore nativo di Bologna ha parlato della sua integrazione nel gruppo biancorosso e del prossimo impegno all’Euganeo contro il Padova.
Come sei arrivato a Carpi? Ti aspettavi di debuttare dopo pochi allenamenti?
“In estate mi ero svincolato dal Ravenna, ero andato al Rimini e dopo la chiamata del Carpi non ho potuto rifiutare. Ci erano stati contatti prima della fine del mercato e mi hanno chiamato tra domenica e lunedì 2 settembre. Non mi aspettavo dopo quattro allenamenti di giocare titolare, però il mister mi ha chiesto se me la sentivo e non vedevo l’ora. Sono contento di aver dato una mano alla squadra”.
Cosa pensi della tua prestazione e del pareggio contro il Vicenza?
“Mi piace avere la palla tra i piedi. Mi sono divertito anche grazie ai compagni, coi quali sto assimilando i meccanismi. Dopo l’1-0 abbiamo sfiorato il 2-0 e poco dopo ci hanno pareggiato in contropiede con una bella giocata. È stata in generale una buona prestazione, sappiamo che c’è qualcosa da migliorare ma non posso che essere soddisfatto”.
I 7 punti vi hanno dato slancio e fiducia, ma il profilo resta basso.
“Sì, viviamo partita per partita, senza proclami a lungo termine. Ci sono club fortissimi per budget, prestigio e tifo, ma in campo si va in undici contro undici. Il campionato è ancora lungo ed equilibratissimo. Credo che più dei nomi contano tanto le motivazioni e la carica agonistica”.
Il campionato è iniziato da poco ma contro il Padova, primo a punteggio pieno, si può parlare di scontro diretto per il primo posto?
“La classifica dice che sarà uno scontro di vertice. Siamo sereni, giocheremo con umiltà e cercheremo di mettere in pratica le nostre qualità. Loro sono una squadra forte da limitare nel miglior modo possibile. Siamo bravi e sicuramente troveremo occasioni da gol”.
Come hai fatto a ripartire dalla Serie D dopo il doppio prestito dal Brescia al Gorica e al Zeljesnica Sarajevo?
“Dopo tre anni all’estero, dove ho vissuto esperienze belle e positive, avevo voglia di tornare in Italia. Quando sono partito c’era la C2 e quando sono tornato la C unica. Nessuno era disposto a darmi fiducia e sono ripartito dal Sasso Marconi, a 20 km da casa, in Serie D. Prima ero lì per allenarmi, poi a loro faceva piacere che restassi e ci siamo salvati con anticipo al debutto nella categoria. L’anno scorso sono tornato nei professionisti con il Ravenna e abbiamo fatto i Play-off uscendo contro la Feralpisalò nel Secondo Turno”.
Hai qualche ricordo in particolare dei tuoi anni all’estero?
“Sarajevo mi è piaciuta molto. È suggestiva perchè da un lato trovi palazzi rovinati dalla guerra e a fianco un hotel a 4-5 stelle. Il centro è diviso tra parte cattolica/ortodossa e la parte mussulmana. Non ho percepito contrasti o differenze, altrimenti non riuscirebbero a vivere”.
Nel mezzo della difesa Ligi è stato affiancato da Sabotic, il classe ’99 Varoli e te. Cosa pensi del reparto?
“Al centro c’è bella concorrenza e tutti ci alleniamo con serietà per essere pronti. Sabotic è da anni che gioca in Serie C a grandi livelli. Varoli è giovane è bravo. Ligi è fortissimo, lo conoscete meglio di me ed è di categoria superiore. Anche negli altri ruoli abbiamo varie alternative importanti”.
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