nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : un’immagine suggestiva della nuova Arena Segafredo nel padiglione 30 della Fiera.
Eccola qui davanti a noi finalmente, la nuova arena della Virtus targata Segafredo. E’ il quinto campo da gioco nella storia della Virtus almeno da quando le Vnere disputano campionati nazionali. Viene dopo la Palestra Santa Lucia in via Castiglione, oggi aula magna dell’ Alma Mater, poi la Sala Borsa all’angolo tra via U. Bassi e Piazza del Nettuno nemmeno 2 mila spettatori, quindi il Palasport di Piazza Azzarita (oggi Paladozza) inaugurato e omologato per 7 mila e oggi ridotto a meno di 6, infine il Palazzo di Casalecchio Unipol Arena che con le varie soluzioni modulari potrebbe arrivare a dodicimila.
Da domenica 10 novembre, ma già oggi pomeriggio la squadra maschile si allenerà sul nuovo parquet, la Virtus disputerà qui le sue gare di campionato Italiano e, toccando ferro, le sfide dei play off. Saranno cinque le squadre che la Virtus ospiterà alla Fiera : Treviso, Cantù, Brindisi, Fortitudo e, infine, l’Armani nel derby d’Italia. E’ una collocazione provvisoria questa in attesa, ormai è ufficiale, del PalaSegafredo, quello vero e definitivo che farà della Virtus la prima società di basket del nostro Paese a giocare nel palasport di proprietà. E sarà anche la Vnera la prima di qualsiasi sport a costruire da zero il proprio impianto : lo juventus stadium è nato sulle ceneri del “Delle Alpi”, il Mapei stadium non è che il “Città del Tricolore” acquistato all’asta dal Comune di Reggio Emilia, lo stadio del Frosinone è il veccho stadio ampliato, riadattato e restaurato, la Dacia Arena dei Pozzo a Udine è che il vecchio Friuli anch’esso frutto di un robusto restyling.
La Virtus invece acquisisce il terreno e, da zero, erigerà il proprio Palazzo, testimonianza del coraggio e della capacità imprenditoriale della sua proprietà che non utilizza aiuti di nessun tipo come invece tutti gli altri hanno fatto.
Intanto farà, per qualche anno, le prove in questo e, come soluzione provvisoria, diciamo che è veramente una bella struttura, il parquet ha finalmente i colori della Società e non il rosso dominante, compromesso inevitabile per la coabitazione, del Paladozza. Il colore più importante quindi è ovviamente il nero che domina un pò ovunque, con varie sfumature di grigio, con il parquet in acero chiaro molto simile allo stile Porelliano anni ’80. Al di sopra del terreno di gioco troneggia il cubo esattamente identico a quello di Piazza Azzarita.
Il colpo d’occhio delle tribune, a impianto vuoto, è un impatto forte, i seggiolini neri danno l’impressione di essere più larghi e avvolgenti, se pensiamo che la capienza è quasi doppia del vecchio Palazzo si può facilmente intuire la differenza delle dimensioni tra le due realtà. Da mesi, da quando sono comparse sulla stampa e sui social, le prime foto, si sono accese polemiche sulla distanza tra il campo e le tribune. E’ del tutto evidente che aumentando la capienza di un impianto, sia esso rotondo, ovale o rettangolare le dimensioni debbono essere diverse.
In soldoni prendete il PalaDozza e raddoppiatene la capienza, sicuramente dovranno essere dilatati gli spazi, ad esempio alzare i gradoni (ammesso che ciò fosse pèossibile), per cui gli spettatori delle ultime file si troverebbero almeno a una ventina di metri dal campo di gioco.
Qui invece le tribune, essendo stata adottata la soluzione della forma rettangolare, sono per tutti i lati più vicini al campo, ovviamente per poter mettere quasi 9 mila spettatori, va da sè che siano state costruite tante file per arrivare praticamente al soffitto e la distanza dal campo sia diventata maggiore.
Appena meno di novemila spettatori quindi possono essere accolti, la vera sfida sarà fare il pienone nelle prime tre con Treviso, Cantù e Brindisi, perchè ovvio che con Fortitudo e nel derby d’Italia, massimo appuntamento cestistico della Lega certamente problemi non ci saranno.
Scelta intelligente quella del management Virtus, di utilizzare un impianto “di prova” per testare la vera voglia di basket d’alto livello in città. La Virtus manca dalle platee importanti nazionali ed internazionali da troppi anni per poter avere elementi certi su quello che sarà l’appeal dei nuovi appuntamenti sul pubblico. Con questa soluzione si offre, a chi vorrà partecipare, la possibilità di godere di uno spettacolo con tutte le comodità : ampi parcheggi, facilità di accesso, servizi igienici all’altezza, fruibilità per persone disagiate e disabili. Tutti confort che il vetusto e romantico PalaDozza ahimè non è più in grado di offrire.
Per attirare il pubblico, ovviamente, è stata allestita una squadra che già ha mostrato ottime qualità e un giocatore, Milos Teodosic, ammirato e considerato anche dagli avversari evento abbastanza raro in Italia. Non è solo per le sette vittorie su sette ma anche per il modo in cui la squadra si mostra che, attorno, il calore è aumentato.
Ci sarà da battere però, per la Virtus, una concorrenza spietata : Eurosport player sta divenendo il maggior avversario di tutte le società della Lega, l’emittente via web offre la possibilità di vedersi un anno di basket intero al prezzo del biglietto di una gara. Una manna per chi, per mille motivi, non può muoversi dal suo salotto, una spina nel fianco per chi, dal botteghino, trae la maggior parte dei propri guadagni.