nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : una suggestiva immagine dell’interno del Paladozza , la Virtus sta gettando le basi per abbandonarlo in modo definitvo fra tre anni
L’ing. Carlo Guidetti, consulente del Coni per l’impiantistica sportiva, a lui Il Mostardino ha chiesto un parere sulle polemiche relative alla casa del basket vecchia e nuova della Virtus.
Nell’eterna polemica tra i sostenitori del Paladozza, impianto a cui sono legati romanticamente i ricordi dei tifosi di basket, e le altre arene possibili ed utilizzabili è necessario scindere i ricordi dai sogni, il Paladozza rappresenta il passato glorioso e forse irripetibile di un basket che è profondamente cambiato ed evoluto. Col cuore pieno dei ricordi bellissimi di oltre 60 anni, le Vnere hanno gettato le basi per costruire la propria casa di proprietà e quindi soltanto sua. Un impianto che s’ipotizza sarà modulare per adattarsi a più esigenze ed in grado di contenere da un minimo di 10 mila persone fino al doppio in caso di necessità.
Per farci spiegare le motivazioni tecniche che spingono la Virtus ad un passo del genere abbiamo interpellato un esperto e un tecnico che oltretutto conosce bene il problema essendo stato giocatore di basket.
