nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per virtus pallacanestro : Kyle Weems l’uomo del momento, mattatore della stracittadina, indica la strada ai compagni in vista del derby d’Italia.
nella foto tratta da Virtuspedia Christian Fedrigo assistente di coach Djordievic unico superstite dell’ultima Virtus che sconfisse Milano in campionato nel 2013
Domenica (15.30 Virtus Segafredo Arena, diretta Rai 2, diretta Eurosport player) ritorna la classicissima del basket Italiano, 43 scudetti in campo più alcuni altri scaffali di coppe europee e italiane, sul parquet della Virtus Segafredo Arena scenderanno in campo alcuni giocatori di alto livello europeo, più con la maglia bianco rossa, in una gara che, dal punto di vista tecnico, si presenta come la più equilibrata da almeno 15 anni. Dopo tanti anni grazie al sapiente lavoro del management Virtussino il derby d’Italia raggiungerà milioni di spettatori in quanto mamma Rai trasmetterà in diretta su Rai 2.
L’ultima volta ai play off 2007 la Virtus di Markovski con in campo Blizzard e Vukcevic butto’ fuori l’Olimpia di un imberbe Gallinari per poi andare in finale e finire giustiziata, come sempre, dalla Siena che vinceva truccando le carte.
Nell’era del campionato a girone unico senza play off, il derby d’Italia è stato per 10 anni la classifica finale dello scudetto e purtroppo per le Vnere quasi sempre l’Olimpia prima e la Virtus seconda. Paradossalmente per uno strano scherzo del destino da quando esistono i play off Milano contro Bologna bianco nera è stata finale scudetto soltanto due occasioni 1978/79 2 a 0 per la Virtus e quella celeberrima 1983/84 2-1 Bologna e conquista della stella, in panchina Alberto Bucci.
Dall’era Armani, complice anche le vicissitudini Virtussine, il confronto non è mai stato non si dice equilibrato ma addirittura possibile, troppo il divario tecnico e di obiettivi tra le due realtà. Dall’avvento della proprietà Segafredo però, la situazione è notevolmente mutata e in più occasioni Luca Baraldi AD della Virtus e uomo Segafredo nel CDA Virtussino ha lanciato il guanto di sfida agli eterni rivali.
Alla prima occasione sembrò più una sparata solitaria che una reale intenzione di andare all’assalto della corazzata di Re Giorgio ma negli ultimi mesi tutti hanno capito, anche a Milano, che questa Virtus fa sul serio.
In casa Olimpia la nuova situazione, a parole, è sembrata essere accolta favorevolmente, in qualche occasione Livio Proli ex presidente delle scarpette rosse, pur dopo aver ironizzato sulle competenze cestistiche di Baraldi, ebbe a dichiarare che un ritorno in grande stile delle Vnere sarebbe stato di stimolo per Milano e un’ottima cosa per il movimento tutto.
Oggi le due Società, partito Proli, sono allineate sulle stesse posizioni in Lega insieme a Venezia, avendo sostanzialmente interessi e obiettivi comuni. Il budget delle due società è tuttavia ancora molto distante anche se, in molte coccasioni, la squadra meneghina ha dimostrato di spendere malissimo gli ingenti capitali che il proprietario Armani ha messo a disposizione.
Da quando Re Giorgio, che in gioventù fu giocatore delle giovanili e fu invitato a prendersi questo frutto mezzo avvelenato da Galliani e Moratti, è divenuto proprietario nel 2008 ha speso mal contati circa 400 milioni di euro, le sue competitrici circa 50 a testa, eppure in 10 campionati quella che doveva essere una pesca miracolosa ha fruttato un misero bottino rispetto ai capitali profusi : 3 scudetti, 2 coppa Italia, 2 Supercoppa Italiana e solo tre volte entro le top 16 di Eurolega, nessuna partecipazione alle Final Four della più importante manifestazione europea.
Quest’anno l’Armani ha deciso di dare un deciso colpo di spugna agli errori passati e, partito Proli, divenuto Presidente Dell’Orco in orbita Armani, ha assunto l’allenatore Italiano più vincente riportandi in Italia Ettore Messina, affidandogli anche il ruolo di Presidente operativo. Per la prima volta in 10 anni la squadra l’ha costruita il coach che avrebbe dovuto allenarla. Fin qui Milano ha 3 perse più della Virtus e a oggi non sarebbe ai play off di Eurolega.
In casa Armani c’è delusione ma come si sa la stagione è lunga e c’è tempo per rimediare, certo se qualcuno a settembre avesse detto che la Virtus capolista avrebbe ricevuto l’Olimpia terza in classifica sarebbe stato preso per matto.