Gennaio: l’incubo prende forma
Il Carpi si presenta per la prima giornata del girone di ritorno di Serie B al quintultimo posto con 17 punti, quindi è in zona Play-out insieme al Livorno (15) e in parità di punti con un Palermo in enorme difficoltà tecnica e societaria (a fine stagione fallirà e retrocederà in Serie D). In questo momento la salvezza diretta non è nemmeno troppo lontana: Cosenza e Venezia hanno 19 e 21 punti. Il 18 gennaio viene ufficializzato come nuovo direttore sportivo Alex Casella, il cui arrivo dal Gozzano mette in secondo piano Stefano Stefanelli che collabora nelle vesti di direttore generale. Il mercato invernale lascia complessivamente varie perplessità. Vanno via 10 calciatori poco utilizzati (per esempio Ligi va in prestito allo Spezia, Frascatore alla Triestina e Mbaye, a causa dei tanti arrivi a centrocampo, ritorna al Chievo) o che non hanno mantenuto le aspettative (Mokulu alla Juventus B e lo psicologicamente instabile Machach, più croce che delizia, torna al Napoli che lo rigira al Cosenza) e ne arrivano altri 10, quasi tutti in prestito e con pochissimi minuti nelle gambe (spiccano il difensore centrale Kresic dall’Atalanta, il terzino/ala Rolando dalla Sampdoria, i registi Coulibaly dall’Udinese e Vitale dalla SPAL e, a titolo definitivo, la seconda punta Marsura dal Venezia) o con una condizione fisica da ritrovare al più presto (Mustacchio dal Perugia, Crociata dal Crotone e la nuova prima punta Cissè dall’Hellas Verona). Due ragazzi, Marcjanik dall’Empoli e Rizzo (arrivato dal Bologna con un problema muscolare), nemmeno esordiranno. Il girone di ritorno si apre al Cabassi il 19 gennaio con lo scontro diretto contro il Foggia, terzultimo con 13 punti. Il Carpi si schiera con il 3-5-2, dove le novità sono il ritorno di Pezzi sulla sinistra (Buongiorno torna indietro nelle gerarchie), Vitale in regia e Marsura che supporta Vano in attacco. Iemmello al 9′ va in slalom in area di rigore e segna l’1-0 per i Satanelli, ma i biancorossi reagiscono e sprecano due occasioni con Marsura. Nella ripresa Poli e compagni caricano a testa bassa e trovano un rigore all’82’ che il portiere olandese Noppert para a Vitale. Dal possibile 1-1 che avrebbe incendiato il finale si passa in meno di un minuto al 2-0 del Foggia, firmato ancora da Iemmello sotto l’esaurita Curva Ospiti. Il 26 gennaio, nella prima trasferta dell’anno, il Carpi crolla per 3-1 contro il sorprendente Cittadella (si giocherà, senza riuscirci, l’accesso in Serie A in Finale Play-off contro il Verona) dopo aver retto nel primo tempo. Moncini (cercato a lungo nella seconda sessione di mercato) al 49′ e Schenetti al 53′ danno una mazzata che sembra definitiva. Colombi alla 100a presenza da carpigiano evita un passivo peggiore. Arrighini su rigore accorcia al 79′ ma non basta perchè al 91′ il debuttante Coulibaly perde palla e in contropiede Panico chiude i giochi. Le sensazioni sul campo non sono buone. La classifica intanto si è compattata molto: oltre al Palermo rischia il Crotone, mentre ancora più in basso Padova e Livorno danno segnali di ripresa.
Febbraio: i graffi degli ex
Il 2 febbraio il Carpi ospita lo zoppicante Hellas Verona, dove da qualche mese sono sotto il mirino dei tifosi il patron carpigiano Maurizio Setti e il mister Grosso che sembra aver perso il controllo della squadra. Silvestri fa qualche miracolo su Coulibaly, Jelenic e Arrighini e non può nulla sul tap-in di Di Noia al 43′. Al 56′, come contro il Foggia, c’è una epidemica successione di eventi negativi: Empereur lancia lungo, Pezzi si perde l’ex Matos che era entrato da solo 17 secondi, Colombi esce in modo avventato e si scontra in area con il brasiliano che però colpisce di testa e segna con un beffardo pallonetto. L’1-1 ha come conseguenza più preoccupante l’infortunio alla mano destra di Colombi, che così lascia la porta a Piscitelli. Per il portiere bergamasco sarà l’ultima presenza in assoluto con la maglia del Carpi. La partita si riapre, Piscitelli salva su Faraoni e Di Carmine, Concas dopo 13 secondi dall’ingresso dalla panchina colpisce la traversa e Di Noia non insacca un gran colpo di testa su corner. Finisce 1-1 con tanti rimpianti. Il 9 febbraio il Carpi va in trasferta contro il Brescia, capolista e futuro campione, e se la gioca quasi alla pari per un tempo perchè a Donnarumma su rigore al 18′ replica Rolando al 22′. Al 41′, pochi minuti dopo il 2-1 di Ndoj, Arrighini dal dischetto si fa parare il possibile 2-2 da Alfonso. Al 91′, dopo una ripresa dominata senza infierire dal Brescia, il capocannoniere del torneo Donnarumma stampa il 3-1 con uno scavetto in campo aperto. Cade anche il tabù contro il club lombardo, mai vittorioso contro i biancorossi in Serie B. Il Carpi ora è penultimo con 18 punti e deve assolutamente sfruttare il doppio turno casalingo per rilanciarsi. Il 16 febbraio il Perugia, salvato più dalla scarsa mira degli emiliani (Piscitella, due volte Poli, Rolando e Kresic) che dall’applaudito ex Gabriel, vince incredibilmente al 92′ con un gol geniale di Melchiorri, tenuto in gioco da Sabbione e spietato con un pallonetto sull’uscita di Piscitelli che in precedenza aveva sbagliato il rinvio e permesso il break agli umbri. Il bomber di Treia, altro ex della gara che per ironia del destino non fu riscattato nell’estate del 2018 dal Cagliari, fa calare il silenzio sul Cabassi e lo sconforto comincia a essere concreto. Pesano anche due rigori enormi non concessi a Pasciuti dopo 33 secondi dal fischio d’inizio e a Mustacchio all’88’. Le sviste dell’arbitro Maggioni sono state denunciate nel post-partita dal patron Bonacini, unico tesserato venuto a parlare sia per tutelarsi che per buttare acqua sul fuoco. Il 23 febbraio la sfida contro lo Spezia ha tutta l’aria dell’ultima spiaggia. Mustacchio porta in vantaggio i biancorossi al 30′ in un primo tempo abbastanza equilibrato, con un legno per parte (Galabinov al 9′ e Mustacchio con un cross poco dopo l’1-) e un gol regolare annullato a Gyasi al 25′. Nella ripresa lo Spezia inizia a dominare e rimonta con Gyasi al 49′ e il subentrato Okereke al 72′. Il Carpi sembra non averne più, rischia in contropiede il 3-1 ma con rabbia e determinazione pareggia con un gol fortunoso di Marsura all’85’. Al 92′
Coulibaly da fuori area scarica un bolide che non dà scampo a Lamanna e la Curva Bertesi-Siligardi esplode di gioia ai suoi piedi. La quinta vittoria in campionato, la prima del 2019, riporta il Carpi nel compatto gruppo di bassa classifica con 21 punti. Il 26 febbraio la trasferta contro il Cosenza, decimo e con ambizioni di Play-off dopo un girone d’andata complicato, fa danni pesanti. I Lupi della Sila vincono per 1-0 grazie al gol in contropiede al 28′ di Tutino, ex carpigiano per meno di due settimane nella finestra estiva di mercato. A parte un palo di Baez al 9′, i ragazzi di Castori rischiano poco e si mangiano le solite occasioni con Arrighini (40′ e 81′) e Piscitella (67′, salva Perina a tu per tu). Come se non bastasse, al 95′ Perina para un calcio di rigore a Marsura, presentatosi a sorpresa dagli undici metri. Dopo sette giornate del girone di ritorno, febbraio lascia in eredità varie considerazioni: l’infortunio di Cissè contro lo Spezia dopo 4 presenze sembra andare di pari passo con il difficile inserimento di quasi tutti i nuovi arrivati; la mancanza di continuità nei risultati; tanti errori in fase offensiva e difensiva che vanificano l’impegno. Tatticamente Castori, dopo il Verona, comincia a lasciare il 3-5-2 e alterna il 4-4-1-1 (Concas o Vitale dietro la punta) con il 4-4-2 (Arrighini e uno tra Marsura e Mustacchio, con Vano come opzione dalla panchina).
Marzo: sviste e rovesci
Il 2 marzo al Cabassi arriva l’Ascoli e il risultato è un amaro 1-1: Poli al 48′ pareggia con un colpo di tacco il vantaggio bianconero siglato sotto porta da Ngombo al 42′. Oltre alle occasioni non concretizzate su entrambi i fronti (soprattutto di rimessa per i marchigiani), come contro il Perugia c’è un’altra svista enorme: un gol regolare annullato ad Arrighini al 79′. L’ex Cittadella nei minuti di recupero non si riscatta per due volte, sempre su assist di un Concas entrato a mille dalla panchina. La sciocca espulsione di Ganz all’87’ (tacchettata sulla schiena a Rolando) non viene sfruttata. La nona giornata coincide con il turno di riposo e per il Carpi la situazione diventa veramente grigia: il Padova, battendo per 2-0 lo Spezia in Liguria, lascia i biancorossi ultimi con 22 punti. I Play-out sono distanti 4 punti e la successiva trasferta contro il Palermo, quindicesimo con 26 punti, ha tutti i crismi dello scontro diretto. Il 17 marzo al Barbera i rosanero di Stellone si schierano con un inedito 4-2-4 e tra l’11’ e il 15′ ipotecano il risultato con Falletti e Nestorovski. Il Carpi, orfano per l’occasione di vari giocatori (Pachonik, Suagher, Coulibaly e Cissè), è tenuto in vita da Piscitelli e riapre la gara al primo minuto del secondo tempo con Mustacchio. Al 58′ Jelenic potrebbe pareggiare ma calcia addosso a Brignoli. Incredibilmente, nel miglior momento di fiducia dei biancorossi, al 69′ Pasciuti viene espulso prendendo due gialli in pochi secondi (il secondo per aver allontanato il pallone ed essere andato a muso duro contro l’arbitro Massimi). All’82’ una rimessa dal fondo non concessa fa perdere i nervi anche al già ammonito Kresic: il croato fa rimbalzare con eccessiva rabbia il pallone e Massimi lascia gli emiliani in nove. A questo punto il Palermo dilaga fino al 4-1 trovando praterie con Puscas (85′) e Nestorovski (87′). Piscitelli nei minuti di recupero evita un risultato tennistico, ma la sensazione di vergogna è enorme. La squadra va in ritiro a Carpineti e rientra il 26 marzo per la neve caduta in montagna. A rendere ancora più deprimente la situazione è il secondo infortunio alla mano destra di Colombi, pestata durante il primo allenamento all’antistadio. Per il portiere, recentemente recuperato almeno per la panchina, la stagione è definitivamente conclusa. Il 30 marzo il Crotone, terzultimo con 27 punti, passa al Cabassi per 2-1: il bomber nigeriano Simy fa doppietta tra il 19′ e il 64′, mettendo a nudo tutti i limiti difensivi del Carpi. Poli al 68′ dà speranza su assist del debuttante ex Crociata, arrivato dalla Calabria a gennaio coi postumi di un infortunio e finalmente in grado di giocare. Al 72′ l’arbitro Ghersini (quello della polemica Semifinale di ritorno dei Play-off 2017 contro il Frosinone) non concede un rigore per un tocco evidente di braccio di Sampirisi. Gli ospiti non riescono a battere Piscitelli in campo aperto e al 93′ Cordaz nega il 2-2 a Mustacchio con una grande parata. Dopo il triplice fischio i tifosi di casa per la prima volta sommergono di fischi i giocatori di Castori, sempre più ultimi e questa volta a -7 dai Play-out.
Aprile: la speranza delle ultime vittorie
Il 2 aprile il Carpi lotta e cede anche al Vigorito contro il Benevento, vittorioso a fatica per 3-1. Dopo 28 secondi Improta trafigge una leggerissima difesa (malissimo il rientrante Pachonik, infortunatosi a Cosenza) e sembra il preludio all’ennesima goleada. Al 16′ Vitale, su schema da corner di Crociata, segna l’1-1 e al 20′ Arrighini calcia in Curva Sud il possibile sorpasso davanti a Montipò. Al 39′ Maggio, ex Sampdoria e Napoli, fa 2-1 con un inserimento sul primo palo che beffa Piscitelli. Nella ripresa il Carpi non demorde ma cestina altre due buone occasioni per pareggiare con Mustacchio e Arrighini, entrambi disinnescate da Montipò al 46′ e al 63′. Il colpo finale lo dà Viola su calcio di rigore al 69′. La 17a sconfitta, decima in trasferta, aumenta a 8 il distacco dai Play-out e a 11 quello della salvezza diretta quando mancano solo 7 partite ala fine del campionato. Sabato 6 aprile deve essere il giorno della svolta perchè al Cabassi arriverà il Padova, penultimo con 24 punti. I veneti, rispetto al KO per 1-0 dell’andata, si sono radicalmente rinforzati nel mercato invernale, hanno migliorato il loro gioco e contano anche su due storici ex: Lollo e Mbakogu. Sapendo anch’essi di avere una delle ultime possibilità per restare a galla, gli ospiti hanno da subito un approccio migliore alla partita e al 12′ passano in vantaggio con una giocata molto famigliare al pubblico di casa: Lollo imbuca per Mbakogu che entra in area guadagnando la posizione su Sabbione e segna con un perfetto destro in diagonale. Concas pareggia al 42′ con un destro spettacolare da fuori area. Il Padova esce comunque meglio dagli spogliatoi e intorno all’ora di gioco in Padova colleziona cinque occasioni tra il 62′ e il 66′ (quattro sventate da Piscitelli e una di testa fallita da Lollo per pochi centimetri). Al 78′ Pasciuti lancia in contropiede Arrighini che finalmente è cinico e segna il 2-1 davanti a Minelli. Il Padova, straripante per larghi tratti del match, alla fine si mangia le mani per le almeno sette parate miracolose di un superbo Piscitelli. Il Carpi torna penultimo con 25 punti e resta a -5 dai Play-out. Il 13 aprile si va in trasferta contro il Lecce secondo in classifica (lo sarà anche a fine stagione) al Via del Mare, lo storico stadio della promozione in Serie B in quel torrido 16 giugno 2013. Al 14′ Arrighini trova una prateria e da solo davanti a Vigorito colpisce il piede del portiere. L’attaccante poco dopo lascia il campo per un infortunio, ma il Carpi fa la partita e non rischia nulla. Nella ripresa il Lecce decide di cambiare passo e travolge in rapida successione con Venuti (56′), Mancosu (61′), Falco (64′) e Tumminello (72′). Suagher riduce le distanza all’80’ ma i giallorossi prendono due legni. Il Carpi resta a -5 dai Play-out, torna a casa con le ossa rotte e il 22 aprile di sera si prepara a ricevere il Pescara degli ex Memushaj e Pillon. La pioggia battente al Cabassi condiziona molto il gioco, ma in avvio di ripresa Crociata fa tutto da solo e davanti alla porta spreca una grossa chance calciando fuori. Alla lunga esce la qualità del Pescara e i biancorossi si salvano affannosamente con due interventi sulla linea di Pasciuti e due errori sotto porta di Bellini all’84’ e Sottil all’87’ che prende la traversa da due passi. Al 95′ il centravanti uruguagio Bellini spedisce in Curva Bertesi-Siligardi un comodo tap-in: la retrocessione sarebbe potuta diventare abbastanza reale in quel momento. Per la prima volta in stagione al Cabassi non ci sono reti. Il Carpi è sommerso dal peso dell’amarezza anche perchè Foggia-Livorno è finita 2-2, con una grande rimonta toscana nella ripresa da 2-0 e due enormi brividi dal dischetto: Mazzeo e Giannetti, all’86’ e al 93′, hanno sbagliato un rigore a testa che poteva risultare determinante in chiave salvezza. Una vittoria sul Pescara sarebbe servita tantissimo per ridurre il distacco dai Play-out a 3 punti (26 contro i 31 delle
due concorrenti) a 4 turni dalla fine. Il 27 aprile la speranza fa tappa all’Arechi contro la contestatissima Salernitana, in lotta per allontanarsi dagli spareggi salvezza. Dopo 7′ Lopez viene espulso per un fallo da ultimo uomo su Rolando e Cissè, tornato per il rush finale, segna su rigore. Djuric pareggia al 18′, Cissè fa doppietta al 31′ e al 33′ Calaiò fa 2-2 nonostante l’inferiorità numerica (difesa biancorossa sempre in bambola). Nel secondo tempo Crociata con una bella ripartenza segna il nuovo sorpasso e la Salernitana questa volta non si rialza più. Sabbione all’80’ e Arrighini al 93′ infieriscono in contropiede per il 5-2 finale, anche se Micai evita un passivo più umiliante. L’ultima vittoria in trasferta del Carpi era il 2-1 contro la Cremonese del 22 dicembre 2018, ossia sette partite fa: dopo erano stati colti un 1-1 a Venezia e 6 KO di fila nel girone di ritorno.
Maggio: agonia in trincea
A tre giornate dalla fine il Carpi è penultimo con 29 punti e a -3 dai Play-out, precisamente dal Livorno fermo a 32 e avversario nel penultimo turno. Prima dei toscani c’è però da affrontare la Cremonese, vogliosa di prendere l’ultimo treno per i Play-off. Al 52′ Rolando, che aveva colpito una traversa al 49′, porta in vantaggio i biancorossi che iniziano a sperare in un miracolo. La Cremonese agonisticamente non è in gara, quindi Rastelli cambia in attacco facendo entrare al 64′ Piccolo e al 68′ Montalto. Al 70′ Pasciuti, colpito duro al ginocchio nel primo tempo, alza bandiera bianca: sarà l’ultima delle 274 presenze del 19 carrarese, il quarto calciatore più presente della storia a -1 da Simone Teocoli. L’ingresso al suo posto di Suagher però butta troppo all’indietro il baricentro, quindi la Cremo inizia a cercare il pari con insistenza, spinta anche dai suoi numerosi tifosi. L’ingresso dell’ala Strefezza al 74′ è il definitivo segnale di assedio. Il Carpi disputa letteralmente gli ultimi venti minuti trincerato in difesa, cerca di difendere l’esiguo vantaggio eppure non riesce nemmeno a ripartire con Marsura, Crociata e Cissè. All’82’ arriva il colpo allo stomaco con l’1-1 di Piccolo, sul cui tiro da lontano è apparso poco reattivo Piscitelli. Solo ora Castori butta nella mischia Concas e Arrighini (fuori Crociata e Cissè), ma la palla è sempre della Cremonese che manda in avanti persino il difensore centrale Terranova. All’88’, sugli sviluppi di una rimessa laterale lunga, proprio una sponda dell’ex Sassuolo permette a Montalto di spiazzare Piscitelli complice una deviazione di Pezzi. Il Settore Ospiti esplode di gioia e la Curva Bertesi-Siligardi affonda nel silenzio. Il Carpi non riesce ad attaccare nei 7′ di recupero e cade per 2-1 vanificando il 5-2 di Salerno. Il 5 maggio c’è l’ultima trasferta al Picchi contro il Livorno: il pesante 4-1 dell’andata costringe gli emiliani a vincere con un ampio punteggio per pareggiare gli scontri diretti. Gli amaranto dominano il primo tempo, vengono salvati da Zima al 39′ a tu per tu con Marsura e nella ripresa trovano l’1-0 con Giannetti al 59′. Nonostante gli ingressi disperati di Concas e Arrighini (fuori i terzini Pachonik e Pezzi), gli ospiti non danno segni di reazione. Agazzi e Diamanti brillano ma in tre occasioni non blindano il risultato per scarsa mira, mentre Piscitelli fa il suo dovere al 93′ contro Gori. La sconfitta condanna il Carpi, ultimo con 29 punti, alla retrocessione in Serie C. Va giù, in modo tragico, anche il Padova, penultimo con 30 punti: ai veneti non è bastato andare per tre volte in vantaggio al Vigorito (l’ultima al 92′ con Baraye) contro il Benevento, capace di trovare il 3-3 al 94′ con Coda. Il Livorno alla fine eviterà la retrocessione diretta pareggiando all’ultima giornata per 1-1 a Padova. L’11 maggio al Cabassi c’è il saluto alla Serie B contro il Venezia, terzultimo con
35 punti e all’ultima chance per accedere ai Play-out. Sulla panchina del Carpi c’è il vice Bocchini invece di Castori, tornato nelle Marche per via della morte della madre nella sera precedente. Al 16′ Cissè trasforma un rigore, unico episodio in un primo tempo lento e noioso. Al 48′ Coulibaly triangola con Crociata e segna il 2-0 che sembra essere una sentenza per i veneti e un onorevole congedo per gli emiliani. Un minuto dopo succede di tutto: nel Venezia, fin qui inesistente, entra Zigoni per rinforzare l’attacco e Buongiorno, già ammonito, viene espulso per un fallaccio a bordocampo su Bruscagin. La partita, che aveva ritmi da amichevole, diventa una corrida a senso unico dei Lagunari che si sbilanciano alla ricerca di un risultato positivo. Premono a più non posso anche con Modolo e Bruscagin in avanti, mentre Domizzi è l’ultimo uomo e imposta con lanci lunghissimi. Zigoni, tornato in campo dopo un infortunio al tallone d’Achille ad ottobre, accorcia al 64′ e conclude un pomeriggio di grazia divina facendo tripletta tra l’88’ e il 92′. La vittoria del Verona per 2-1 contro il Foggia, retrocesso da terzultimo con 37 punti, permette alla squadra di Cosmi di festeggiare sul manto erboso del Cabassi la qualificazione ai Play-out contro la Salernitana. Il Carpi perde anche l’onore e lascia il campo tra applausi e insulti, tra lacrime e sconforto. In conferenza stampa si presentano Bocchini e capitan Poli che, con gli occhi lucidi, parla di “fallimento totale […] retrocediamo mestamente da ultimi senza aver mai lottato veramente per uscire da questa situazione e dare una svolta alla stagione”. Restano numeri atroci per una squadra che si è rivelata troppo debole in tecnica, tattica e mentalità: 21 sconfitte su 36 partite giocate, ultimo posto con 29 punti (12 nel girone di ritorno), peggior rendimento casalingo (solo 3 vittorie) e difesa più battuta con 67 gol subiti. La domanda è una: cosa succederà al Carpi di Bonacini? O meglio: cosa vorrà fare Bonacini del Carpi?
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