nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : una immagine emblematica della partita di Belgrado, Djordievic e Teodosic increduli, nella serata molte cose incomprensibili.
Lo schiaffo virtuale che il Partizan ha rifilato alla Virtus ieri sera allo Stark Arena ha lasciato il segno sotto forma di 18 punti di scarto, la sconfitta numericamente più pesante della stagione tra campionato e coppa (record precedente Sassari -14) e ha messo in condizione tutta la Società ad una riflessione. La prima da subito l’ha fatta Sasha Djordievic in conferenza stampa dopo il match, in cui ha, ancora a caldo, riconosciuti i meriti degli avversari, analizzato il cattivo approccio a questa gara dei suoi giocatori giustificandolo con la poca esperienza di queste partite di nove dodicesimi del roster. Osservazione giustissima che il parquet ha confermato puntualmente, gli unici a mantenere il proprio rendimento e anzi hanno tentato di superarlo nella battaglia di Belgrado, Pajola e Gaines, due che quando si tratta di lottare non si tirano mai indietro. Alcune giocate dei due hanno consentito un parziale recupero si a nel terzo che nell’ultimo quarto ma lì i Serbi hanno estratto dal cilindro alcuni conigli che hanno nuovamente ricacciato indietro le Vnere.
Molti bianconeri hanno fornito una prestazione insufficiente, in primis i due play sulla difesa dei quali, ma non occorreva Einstein, Trinchieri aveva preparato il suo piano partita. Il coach Italiano ha cercato d’incidere sulla fonte del gioco Virtussino non limitandosi a difendere forte sui due ma facendoli attaccare sistematicamente quando la palla l’avevano i suoi. Per spezzare questo piano sarebbe servito che gli esterni si sostituissero ai play nei servizi sotto canestro. Questo non è riuscito per la scarsa reattività degli altri e una buona mano l’hanno data ai Serbi tre arbitri tremebondi che, come spesso succede in questi contesti, invece di governare il match si sono limitati a seguirne gli eventi. Purtroppo non è certo stato il primo episodio e ahimè non sarà nemmeno l’ultimo episodio di arbitraggio estremamente casalingo.
Già l’arbitraggio oggi non interpreta più, in Italia e in Europa, lo spirito del basket , uno sport in cui i contatti debbono essere limitati. Per chi non ha mai giocato a basket le uscite dai blocchi con tenute e addirittura schiaffi sulle braccia (Gamble ha beccato uno schiaffo in faccia e un pugno su una spalla nella stessa azione, perso palla e protestato si è visto affibbiare un tecnico)innervosiscono molto i giocatori che li ricevono e ieri sera il metro è stato completamente opposto : alla Virtus si fischiavano i sospiri agli altri nemmeno gli schiaffi. Quando nel 2° quarto Bologna dopo 120″ arriva al bonus e Belgrado dopo 8′ qualcosa non funziona e nel 2° quarto guarda caso si è deciso il match.
La storia però, maestra di vita, viene in soccorso delle speranze Virtussine, un precedente che riempie il cuore di speranza : dobbiamo tornare a 44 anni fa (e già il n. 44 sarebbe già beneaugurante) nel 1976 la Virtus da vent’anni (come adesso) non vince uno scudetto e alla fine di quel campionato lo scudetto arrivò, la Virtus disputando la Coppa Korac (equivalente a questa Eurocup) trovò nei quarti il Partizan Belgrado : nella capitale dell’allora Jugoslavia il 21 gennaio le Vnere di Caglieris, Driscoll, Serafini, Bertolotti ecc ecc prese uno schiaffo tipo quello di ieri sera quasi numericamente identica 99-82. Come spesso succede nelle coppe europee in cui gli arbitri sono molto sensibili ai richiami eno gastronomici e non solo delle Società ospitanti, il 26 gennaio del ’76 al Paladozza con 28 punti di Antonelli la Virtus ribaltò completamente e rifilò un perentorio 98-75 agli ospiti (che ne fecero ben 24 in meno che a casa loro).
Potrebbe succedere anche il 5 febbraio quest’anno anche perchè il Partizan visto ieri sera ha stupito per primi i suoi tifosi che fin qui, in coppa, avevano assistito a prestazioni normali e le cui cifre statistiche, nella competizione, non erano certo superori alla Virtus. La sfida quindi per la squadra di Djordievic sarà quella di scommettere sulla possibilità che gli avversari ripetano la gara perfetta andata in scena alla Stark Arena.
La prima tentazione della squadra Virtussina dopo ieri sera adesso potrebbe essere quella di ricorrere al mercato, visto che, tra l’altro, nel roster la posizione del 6° italiano, quello per intenderci lasciato libero da Aradori, è ancora scoperto e in Eurocup vista la possibilità di schierare fino a otto stranieri, ci sarebbe la possibilità di un’addizione nel ruolo “3” quello di Weems.
La Virtus è noto a tutti sta sondando il mercato da mesi, purtroppo giocatori italiani che possono servire ai livelli della Virtus non ce ne sono disponibili, diverso il discorso sullo straniero, il mercato delle ali piccole planetario offre centinaia di giocatori. Che questo possa essere la soluzione dei problemi evidenziati ieri sera a Belgrado però è tutto fuorchè sicuro. Abbiamo esempi ripetuti e luminosi di squadre così costruite che non vincono nulla, ovviamente il primo che viene in mente è Milano di cui conosciamo da 10 anni i problemi.
Avere 18 giocatori sotto contratto per mandarne 12 in panchina e 5 alla volta in campo non pare la soluzione per costruire un gruppo coeso e con obiettivi comuni unica condizione per ottenere grandi risultati.
Da mesi la Virtus sta soppesando, da Paolo Ronci allo staff tecnico al Presidente Sermasi e Luca Baraldi, le varie soluzioni e possibilità per dare un aiuto consistente alla squadra, la tentazione da evitare è quella che una sconfitta pur pesante come quella di ieri sera, stravolga le strategie societarie, sarebbe invece affascinante cercare di ribaltare il distacco al ritorno con lo stesso roster.
Maggiori informazioni https://www.virtuspedia.it/virtussini/partite/a1975-76/