nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Stefan Markovic uno dei “cervelli” della Virtus atteso domani da una prova difficile a Roma.
La Virtus Roma di Piero Bucchi che domani (orario insolito 16.30 al Palaeur di Roma ed Eurosport player) affronterà la Segafredo nella 1° di ritorno, è una squadra completamente diversa da quella che la banda di Djordievic sconfisse all’andata di soli 7 punti facendo storcere più di un naso agli spettatori del Paladozza. In quella gara in bilico per parecchi minuti nonostante alcune fiammate bianco nere subito rintuzzate non era ancora salito alla ribalta Milos Teodosic ma anche Roma aveva assenze molto importanti. Bucchi non potè disporre di Dyson, la fonte del gioco, e di Jefferson un tipetto che in post basso rappresenta un pericolo costante.
Come se non bastasse i giallorossi romani hanno aggiunto in settimana James White la trentottenne ala piccola già vista in Italia a Reggio Emilia e protagonista di una stagione con numeri importanti. Ma in oltre vent’anni di onorata carriera White ha giocato ovunque e sempre ha lasciato ottimi ricordi. Lo stesso Bucchi in conferenza stampa ha ammesso che non sa esattamente quale apporto potrà fornire domani alla Virtus romana, ha svolto un paio di allenamenti, però è fuor di dubbio che tra qualche tempo sarà una presenza in grado di migliorare una formazione che ha vinto sette volte fin qui, sul cui parquet ci hanno lasciato le penne Cremona e Fortitudo, vinto di misura Milano. Dunque un pericolo per le Vnere reduci da Belgrado e a 72 ore dalla sfida determinante al Paladozza coi Turchi del Darussafakà.
Che Virtus vedremo al Palaeur ? Un’incognita assolutamente, è chiaro che schiaffi come quello di Belgrado non possono non lasciare il segno. Sasha Djordievic che nelle sue dichiarazioni prepartita ha, com’è ovvio, messo in guardia i suoi perchè la squadra di Bucchi ha un roster con uomini molto pericolosi che sarà meglio non far accendere e mettere in fiducia, ma le parole del coach per i media sono come sempre di circostanza, molto più importanti sono quelle che, immaginiamo, avrà riservato ai suoi uomini nella riunione tecnica.
A Belgrado molti aspetti del gioco non hanno funzionato ma in questa stagione ogni volta che è arrivata una sconfitta poi è stata seguita da prestazioni di sostanza e, in qualche caso, eccezionali. Questa Virtus è una squadra di carattere, ormai questa caratteristica le viene riconosciuta da tutti, pertanto è lecito attendersi domani una reazione d’orgoglio che faccia dimenticare la bruttissima serata in terra Serba.
Oggi tuttavia il centro della scena Virtussina è occupata da un’intervista rilasciata alla carta stampata da Massimo Zanetti in cui ha parlato, a 360°, dei rapporti economici che regolano il basket e lo sport in genere. Il proprietario della Virtus ha messo il dito nella piaga di un movimento che trae il proprio sostentamento in massima parte dagli sponsor. E’ ovvio che non si possano fare paragoni tra il calcio e gli altri sport (ricordiamo che la Segafredo ha anche una squadra di ciclismo tra le più importanti avendo anche inserito da quest’anno anche Nibali) ma sarebbe come se Jeep, main sponsor di maglia, dei campioni d’Italia fosse il più importante introito della Società, invece rappresenta all’incirca non più del 5% del bilancio. Nel basket invece se puta caso, domattina, in contemporanea Armani, Zanetti e Brugnaro decidessero di mollare il basket tornerebbe negli oratori.
Tutto ruota attorno ai diritti televisivi, se la Tv da alle Vnere 100 mila euro anno (non si paga il pullman per le trasferte, parole del patron), ad una Società che dal botteghino fin qui ha introitato un milione e mezzo, è evidente che i conti non tornano. Capisco che il momento economico italiano non sia florido ma per vedere un anno di basket italiano ed europeo comodamente nel proprio salotto, in ufficio e in auto costi più o meno un decimo di un caffè al giorno e, se vi abbonate a novembre col black friday, il costo è la metà, penso che sostenere che il basket non si sa vendere è il minimo. Che la Lega faccia la ruota del pavone enfatizzando l’aumento degli spettatori rispetto alla scorsa stagione facendo finta che questo non sia dovuto all’idea del management Virtussino di costruire la Virtus Segafredo Arena è altrettanto ridicolo. Una cosa è certa : o s’inverte la tendenza e si cambia passo in Lega o il basket tenderà a ridurre la propria visibilità e importanza.