In una lettera il Vescovo Emerito di Carpi, monsignor Francesco Cavina, ha voluto esprimere la propria vincinanza ai 250 lavoratori e ai dirigenti dell’azienda Garc che ha temporaneamente chiuso, a titolo precauzionale e con grande senso di responsabilità, dopo che uno dei soci che operava nel lodigiano è risultato affetto dal coronavirus:
“Carissimi amici della GARC l’affetto e la stima che nel corso degli anni sono maturati tra noi, mi portano ad esprimervi la mia vicinanza. La decisione di GARC di chiudere temporaneamente e precauzionalmente le attività, per “senso di responsabilità”, in modo da tutelare i propri collaboratori e le persone con loro in contatto, è coraggiosa e non scontata.
Ora però è necessario che non siate lasciati soli e che la Comunità e le Istituzioni facciano sentire la loro concreta vicinanza. Assieme alla salute è necessario che il lavoro venga tutelato. Mi auguro, pertanto, che siano messi in campo tutti quegli strumenti capaci di mitigare gli ingenti danni economici che Garc, così come altre attività imprenditoriali, grandi o piccole non importa, si stanno trovando ad affrontare. La tutela della salute è, giustamente, la priorità odierna ma, subito dopo, dovrà venire la tutela del lavoro e dei lavoratori.
Cari amici, coraggio! Non lasciatevi cadere le braccia. In questo momento difficile vi raggiungo con le parole di don Camillo nel film Il ritorno di don Camillo: “Fratelli, sono addolorato di non poter celebrare l’ufficio divino con voi, ma sono vicino a voi per elevare una preghiera nell’alto dei Cieli”. Un abbraccio a ciascuno.”