A seguito della votazione sul bilancio tenutasi ieri, ci tengo a riproporre comunque ciò che avrei voluto, come gruppo Lega, contestare e approfondire di questo O.D.G (nello specifico, ciò che è contenuto nella nota integrativa al Bilancio di Previsione dell’Unione 2020-2022, pag. 16, voce 2.3 entrate extratributarie, tabella 6, punto 2.2.1.4). Un bilancio per forza di cose emendato (date le circostanze) ma che mantiene criticità e incognite evidenti. Una di queste prevede la prosecuzione del progetto “Unione Strade Sicure”, una misura che, al netto del nome accattivante, nasconde la volontà di anteporre le casse dell’Unione ad una reale volontà di creare sicurezza attraverso una viabilità più fluida e a misura di cittadini ed imprese.
Comprendo, infatti, l’esigenza dell’Unione di dover attingere a sempre maggiori risorse per poter far fronte alle diverse spese, molte delle quali non-colpevolmente in aumento (se penso, ad esempio, all’assistenza scolastica per alunni portatori di handicap). Però troviamo francamente scorretto appellarsi ad un progetto che più coerentemente dovrebbe chiamarsi “Unione Strade Redditizie”, dato che l’aumento vertiginoso di strumenti di rilevazione semaforica (e non solo) non va di pari passo con i doverosi controlli e la deterrenza necessaria ai fini della sicurezza stradale.
Dico questo, a fronte di diverse affermazioni che dal Comune di Carpi ci sono state date in altrettante occasioni non solo dall’Assessore in questione, ma anche dalla Dirigente di Polizia Locale, dove si lodava il calo di sinitri avvenuti nell’incrocio presente tra le vie Cavallotti/Marx/Ugo da Carpi (per di più in un senso di marcia problematico e con diverse criticità dal punto di vista viario e segnaletico).
Peccato che oltre al rilevatore attualmente presente, si sia affermato di volerne applicare altri tre (in tutte le altre direzioni di marcia) oltre che all’incrocio successivo. E qui le opzioni sono due:
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o le affermazioni fatte e i dati forniti non corrispondono al vero;
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oppure, se si constata la già sufficiente efficacia di uno strumento presente, non si ravvede la necessità di applicarne altri tre. Se non per fare cassa.
Questo solo per fare un esempio, dato che si potrebbero citare diverse altre falle di questo progetto che, più che “sicuro”, fossilizza l’attuale situazione di una viabilità locale piena di criticità (dovute in gran parte ad una pianificazione urbana caotica o talvolta del tutto assente) e senza che se ne veda una soluzione, stando alle misure proposte che paiono di natura unicamente sanzionatoria e non preventiva.
Per fare alcuni esempi, mi rifaccio al documento in questione (“Unione Strade Sicure”), dove si ipotizzano tre installazioni di AUTOVELOX FISSI, e ben UNDICI installazioni di BOX AUTOVELOX predisposti per il contenimento dello stesso.
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Per quanto riuguarda il primo caso, compare un’ipotesi curiosa di doppia installazione a ridosso dell’incrocio con via Marx, definito giustamente problematico con 16 sinistri stradali negli ultimi 5 anni. Un incrocio nel quale da più anni si ipotizza e si chiede invece la costruzione di una rotatoria, che sopperisca sia al deflusso di traffico (anche pesante) da via Marx che dalla restrizione della stessa Statale Romana Sud.
Si preferisce invece sviare il problema posizionando autovelox fissi in entrambi i sensi di marcia, nonstante “in tale tratto di strada non vi sia il chilometro con lo stesso limite di velocità in quanto vi sono due laterali (via Burzacca e via Giandegola) con limiti differenti”.
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Lo stesso dicasi per quanto riguarda l’ipotesi di installazione in Via Cavata (tratto tra Ramazzini / tre ponti, direzione nord-sud) dove, anche in questo caso, si era proposta la costruzione di una rotatoria nell’incrocio con via Tre Ponti, ben consapevoli della criticità presente (comunque non tra le più incidentate) e con la doppia utilita di ridurre conseguentemente anche la velocità. Anche qui si è preferito uno strumento sanzionatorio ad uno di prevenzione e modifica della viabilità.
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A questi aggiungerei anche le ipotesi di installazione rispettivamente in Via B.Losi intersezione con via Eraclito direzione sud-nord, Via Lama intersezione con via Molise direzione Ovest-est e Via dell’industria direzione sud- nord, che, insieme alla precedente, costituiscono le quattro postazioni prioritarie nella lista stilata nel “Progetto”, tutte stranamente col limite a 50 km/h. Questo, nonostante l’alto scorrimento e nonostante rappresentino di fatto l’attuale cintura esterna del “quadrilatero” urbano, a riprova della scarsa o assente progettazione urbanistica della città in questi ultimi decenni.
In questo lungo elenco, manca stranamente via Nuova Ponente, ovvero la terza per numero di incidenti (alcuni dei quali mortali) e che forse sarebbe stata tra le poche che potevano comprensibilmente vedere il posizionamento di uno strumento di rilevazione che attenuasse la velocità in un tratto dove, le recenti assurde scelte urbanistiche locali, hanno portato alla cementificazione sfrenata e alla costruzione di diversi altri centri commerciali, in una zona con una viabilità già di per se complicata e compromessa dall’angolo cieco che si crea subito dopo lo svincolo in direzione “Piscina”.
Anche se, in questo caso, in prossimità del passaggio pedonale a ridosso della pista di atletica, sarebbe piuttosto auspicabile, se non un semaforo a chiamata, piuttosto una maggiore e più intelligente illuminazione (nelle ore serali e notturne) che funzioni anch’essa a chiamata o comunque al passaggio dell’utenza in transito, rendendo la visibilità maggiormente percepibile ad eventuali automobilisti di passaggio.
Nel Comune di Carpi gli assi viabili maggiormente incidentati relativi al periodo 01.12.2014-30.11.2019 sono i seguenti: Strada |
Totale Morti |
Tang.le Bruno Losi |
270 2 |
Via Guastalla |
179 1 |
Via Nuova Ponente |
153 1 |
Via Carlo Marx |
145 |
Viale dell’Industria |
127 |
Via Cattani |
108 |
S.P. 413 Romana Nord |
98 2 |
S.P. 413 Romana Sud |
86 |
A questo aggiungerei una considerazione personale sulla gestione, a mio avviso macchinosa, del calcolo di previsione delle entrate da sanzioni del codice della strada. Una cifra che andrebbe estromessa dalle entrate, dato che stimare un’ipotetica somma, significa dare un preciso indirizzo politico alle funzioni della P.L., spinta più a sanzionare che a svolgere concrete funzioni di presidio e controllo.
Inoltre, l’enorme percentuale relativa all’insoluto medio rilevato in questi anni, obbliga a destinare cifre elevate nel FCDE (Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità), quantificabili circa in 1/3 delle somme di riscossione preventivate.
Gruppo Consiliare “Lega per Salvini Premier” Unione delle Terre d’Argine
Giulio Bonzanini
Paolo Vincenzi