nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : in copertina tutta la famiglia Virtussina maschile e femminile immortalata prima dell’inizio dei campionati, tutto ciò che resta di una tristissima stagione.
Alla fine, come ormai si era capito, il virus e la paura l’hanno avuta vinta. Il basket si allinea agli altri sport, vogliamo dirlo …minori, e chiude mestamente la stagione, il calcio solo aspetta e scommetto riuscirà a concludere in modo più regolare. Una Lega senza idee e incapace di vedere al di là dei minimi confini dell’ordinario, ha preso la salomonica decisione di mettere la parola fine ad un torneo giocato per due terzi della stagione regolare.
Tutte le idee e proposte che solo la Virtus ha avanzato sono state rigettate, d’altronde il movimento puzza di vecchio e stantio, non sa vedere un futuro che non sia la minima gestione dell’esistente. Da questi dirigenti non era lecito aspettarsi altro, ovviamente sospinti dalle società che, avendo fallito clamorosamente sul piano sportivo e condannate sul campo dai risultati, hanno visto nel Covid 19 l’ancora di salvezza per terminare senza traumi un campionato al termine del quale sarebbero state costrette a ripensare e prendere atto del loro fallimento e in molti casi costrette da tifosi e opinione pubblica ad una resa dei conti non piacevole.
D’altronde la Virtus ha dimostrato anche durante la stagione di essere l’unica società in grado di proporre al basket Italiano novità in grado di smuovere l’immobilismo in cui anni di gestioni politico sportive pressochè medioevali l’hanno confinato. Il progetto del basket in Fiera ha fatto capire che nello sport di vertice si possono fare grandi cose ma bisogna avere le idee, la volontà di portarle avanti e i mezzi per farlo.
Per carità nessuno ha colpa del virus e del riverbero sulla vita di ognuno di noi ma una Lega di uno sport professionistico che vuole essere di alto livello aveva l’obbligo di provare a immaginare scenari diversi, anche intraprendendo strade nuove ed originali perchè un campionato alla fine avesse un vincitore ed una conclusione degna sul piano sportivo.
Invece in modo pilatesco Lega e Fip se ne sono lavate le mani e hanno scelto di non scegliere semplicemente, per usare un’espressione di Julian Gamble, centro della Virtus, hanno deciso per la pacca sulla spalla (e nemmeno quella) per mettere fine a 5 mesi agonistici 21 turni giocati completamente dei 34 previsti dalla stagione regolare prima dei play off.
Solo per ricordare questa è la classifica finale dell’unico campionato nella storia del basket concluso anzitempo senza emettere alcun verdetto ma, poichè è impossibile iniziare un nuovo capitolo di un libro senza avere terminato il precedente, Lega e Fip evitino la beffa di ricominciare il prossimo torneo come se nulla fosse, si abbia il coraggio di non ignorare il campionato rimasto a 2/3 di cammino e nel prossimo torneo si riparta con la classifica e i punti acquisiti in questo, anche perchè se, come sembra, non vi saranno promozioni dall’A2, non si vede perchè tutto ciò che di buono o cattivo le 17 squadre hanno fatto non debba valere nella prossima stagione.
1. Segafredo Virtus Bologna 36
2. Banco di Sardegna Sassari 32
3. Germani Basket Brescia 28
4. A|X Armani Exchange Milano 28
5. Happy Casa Brindisi 26
6. Vanoli Cremona 24
7. Umana Reyer Venezia 22
8. Pompea Fortitudo Bologna 22
9. Dolomiti Energia Trentino 22
10. Openjobmetis Varese 18
11. S.Bernardo-Cinelandia Cantù 18
12. Grissin Bon Reggio Emilia 18
13. De’Longhi Treviso 16
14. Virtus Roma 14
15. Oriora Pistoia 14
16. Allianz Pallacanestro Trieste 14
17. Carpegna Prosciutto Basket Pesaro 2