L’ex difensore del Carpi Simone Romagnoli, attualmente militante in Serie B con l’Empoli, ha parlato questa sera in collegamento su Skype nel programma Sport Qui, andato in onda su Tv Qui.
Come va la quarantena?
“Tutto bene, cerco di allenarmi a casa come fanno tanti miei colleghi. Non siamo abituati a stare così tanto tempo senza allenamenti sul campo. Intanto ho varie cose da fare come studiare e occuparmi di mio figlio: è nato tre mesi fa, mi dà tanto da fare ed è un vero piacere stare con lui”.
Il 28 aprile c’è stato il quinto anniversario della promozione del Carpi in Serie A. Hai ricordato quel giorno insieme a qualche ex compagno?
“Castori ci ha mandato un messaggio a tutti. È sempre molto carino e ci fa piacere sentirlo. Ho sentito altri compagni e anche il dottor Patrizi. Abbiamo una chat della stagione 2014-2015 e lì ricordiamo un’impresa incredibile”.
Tra l’altro sei arrivato a Carpi da svincolato nell’estate del 2013.
“Giuntoli mi disse di svincolarmi dallo Spezia (ride, n.d.r.). Non sarei venuto a Carpi se non avessi avvertito qualcosa di speciale. Alla prima telefonata dissi di sì a Giuntoli dopo nemmeno un quarto d’ora. Per me il Carpi poteva significare un passo indietro perché era al debutto in Serie B, ma già nel primo anno sentivo che c’erano grandi potenzialità. La prima stagione fu combattuta, ci furono belle vittorie, qualche passo falso e pose le basi per la seconda dove ci fu la promozione in Serie A. Ricordo che dopo l’ultima partita contro la Juve Stabia eravamo in albergo a Castellamare e ci dicevamo che nell’anno successivo avremmo potuto fare meglio. Ovviamente non pensavamo di vincere il campionato in quella maniera”.
La prima stagione si chiuse con una salvezza tranquilla grazie al 2-1 contro il Palermo al Barbera. Una vittoria che Pillon pagò con una storica cena di gruppo.
“Pillon ci promise che se vincevamo a Palermo ci offriva una cena a casa sua. Vincemmo a Palermo, lui ci offrì la cena e noi ci siamo presentati con i baffi. Fu una serata bellissima, conclusa da Pillon che raccontò in piedi sopra una sedia un paio di battute in dialetto veneto. Anche se metà squadra non capiva nulla, stavamo morendo dalle risate”.
Un momento chiave dei tuoi quattro anni a Carpi è la vittoria al Matusa contro il Frosinone nella Semifinale Play-off di ritorno.
“Quella vittoria a Frosinone fu un’impresa che ha lasciato il segno in noi ed è indimenticabile. Anche se poi non siamo tornati in Serie A dopo le Finali contro il Benevento, è il simbolo di cosa siamo stati: eravamo sempre considerati come dei signori nessuno, ci trovavamo davanti qualche ostacolo di troppo, eppure riuscivamo in qualche modo a superarli. Credo che Carpi-Frosinone in quegli anni era più una battaglia che una partita di calcio. Dionisi ne ha prese tante da noi difensori, soprattutto nella vittoria al Braglia per 2-1 in Serie A. Ci siamo affrontati così tante volte che ormai ricordiamo con il sorriso queste sfide e siamo diventati tutti quasi amici”.
In Serie A come avete vissuto la sconfitta contro la Lazio, caratterizzata dai due rigori parati da Marchetti a Mbakogu.
“La sconfitta contro Lazio fu una bella botta. Mbakogu quel giorno giocò la sua migliore partita nel Carpi e si guadagnò i due rigori facendo impazzire da solo la difesa della Lazio. Dopo i due rigori falliti l’abbiamo difeso e ci dispiaceva la rabbia dei tifosi nei suoi confronti. Probabilmente abbiamo sbagliato nel fargli tirare anche il secondo rigore. Forse non era nelle condizioni emotive ideali, però lui aveva fiducia e orgoglio e se la sentì di tirare pure il secondo. La verità è che noi credevamo ancora alla salvezza, quindi la vera delusione l’abbiamo avuta dopo aver vinto a Udine all’ultima giornata”.
Qual è la migliore difesa dove hai giocato?
“Quando siamo andati in Serie A abbiamo stabilito il record di meno gol subiti in una stagione (28 come il Palermo nel 2014-2015, n.d.r.). Quella difesa del Carpi fu la migliore perché andava bene chiunque giocasse: Struna a destra, Letizia meglio a sinistra e in mezzo due tra me, Gagliolo e Poli”.
Speri di finire il campionato?
“Speriamo di tornare in campo, ma ci atteniamo a quello che ci dicono”.
Hai seguito un po’ il Carpi in questa stagione di Serie C?
“Lo seguo, sono contento che si sia ricreato l’entusiasmo e che la squadra stia facendo molto bene. Auguro al Carpi di tornare a fare grandi cose come in passato”.
Ti manca Carpi?
“Carpi mi manca perché sono stato benissimo, come se fossi a casa mia. Giravo in bicicletta per la città e non c’era la pressione di altre piazze, quindi i rapporti con i tifosi sono più umani”.
Se non si tornasse a giocare, cosa pensi di un possibile ritorno in Serie B grazie alla miglior media punti?
“Non lo so, lascio tutto ai giuristi. Ho letto le dichiarazioni di Bonacini, ma non posso esprimermi”.
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