nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus Pallacanestro : Sasha Djordievic capo allenatore della Virtus Segafredo Bologna
Due terzi della stagione regolare non sono serviti per assegnare uno scudetto, per decidere di retrocedere due squadre in A2, a non promuovere le due formazioni in testa ai rispettivi gironi dell’A2, ma in compenso in barba a tutti i regolamenti, ai minimi concetti di merito sportivo a cui le Federazioni hanno l’obbligo di attenersi (ricordo così di passaggio che sarebbero sottoposte al controllo del CONI da cui ricevono soldi pubblici), la Lega propone con uno scippo di decidere che la stessa classifica che non è servita ad assegnare il titolo, tuttavia sia buona la stessa per stabilire le squadre che accedono alle Coppe Europee.
Ma la perla vera la Lega la estrae dalla sua ostrica stravolgendo tutti i concetti di merito sportivo e stabilisce che l’Auxilium Torino con 36 punti con 25 partite giocate ha più diritto a salire in A1 rispetto a Ravenna prima nell’ altro girone con 40). Nel comunicato si fantastica di bacino d’utenza ed altre amenità, per carità, tutto condivisibile se questi criteri fossero previsti dai regolamenti federali e dal Coni e sopratutto se Torino e Ravenna fossero ad esempio con gli stessi punti e la stessa differenza canestri nello stesso girone.
Nemmeno sua Maestà il calcio è mai arrivato a tanto, nel massimo campionato e non solo il merito sportivo è l’unico criterio per determinare la premialità. Nel basket invece con il silenzio e l’acquiescenza dei più, la Lega propone la composizione dei campionati in barba a qualsiasi criterio di merito ottenuto sul campo.
Si salva per l’ennesima volta una squadra che ha vinto una sola gara e si promuove la seconda di un girone così pescando nel mucchio, si permette l’accesso a una competizione europea a società che fino alla frettolosa fine del torneo, erano sul punto di portare i libri in tribunale.
Tutto incomprensibile e inspiegabile, decisioni assunte sulla testa di tutte le società che, tuttavia, escluse le Bolognesi e Ravenna, se ne stanno zitte e, prede di una sorta di “sindrome di stoccolma”, sembrano accettare le palesi ingiustizie perpetrate trincerandosi nel silenzio.
Virtus e Fortitudo come spesso accaduto in passato, si trovano a fare fronte comune contro gli interessi contrastanti di chi, sconfitto sul campo, tenta di ottenere vantaggi negli uffici delle istituzioni dei canestri.
Le Bolognesi difendono giustamente i loro clienti privilegiati e cioè i tifosi. Nessun altra società della palla a spicchi può contare su un seguito come quello sotto le due Torri : Fortitudo e Virtus insieme contano oltre 10 mila abbonati quasi come il Bologna Calcio, non esiste altra realtà nemmeno lontanamente paragonabile nel basket Italiano, per dire la grande Milano ha 400 abbonati, significa che su tutti gli altri che vanno al Forum non si possono fare i conti, sono come gli spettatori ad un evento teatrale.
In ogni caso sullo sfondo della surreale proposta che la Lega indirizza alla FIP sta la figura della vera eminenza grigia, novello Cardinale Richelieu, del basket Italiano : Stefano Sardara il prezzemolino presidente dela Dinamo e, guarda caso, presidente pro-tempore indovinate di chi ? Dell’Auxilium Torino ovviamente, non so se nella mente vulcanica del nostro vi sia l’intenzione di ricostituire una sorta di Regno di Sardegna (o Sardara) del basket con annessione del Piemonte, qualcuno dica però ai fieri tifosi Dinamo che già nel 1861 la vicenda non portò molto bene alla Sardegna, fatto sta che Torino fallita 11 mesi fa e seconda con 36 punti sarebbe promossa in A1, per me siamo su scherzi a parte.
1 Comment
Concordo con il contenuto dell’articolo. Commesse grandi ingiustizie ai danni di altri. Perché è stato permesso. Ci sono organi di controllo che possano intervenire.