L’ex centrocampista del Carpi Lorenzo Lollo, attualmente militante in Serie B con il Venezia, ha parlato ieri sera in collegamento su Skype nel programma Sport Qui, andato in onda su Tv Qui.
Come state riprendendo gli allenamenti?
“Non è facile allenarsi così. Arriviamo al campo già vestiti per fare la seduta e facciamo solo corse a gruppi o individuali. Ancora non disputiamo partitelle. Non abbiamo a disposizione spogliatoio o palestra e il pallone non possiamo toccarlo con le mani o con la testa. Cerchiamo di rispettare tutte le norme”.
Cosa ti riporta alla mente il Carpi? Sei andato via nel 2017 dopo i Play-off persi contro il Benevento.
“Carpi mi porta sempre un sorriso e tanti ricordi indelebili che mi emozionano ancora. Con qualcuno dei compagni mi sento tuttora: eravamo in gruppo fantastico dentro e fuori dal campo. Ho giocato in tanti gruppi bellissimi, ma nessuno è come quello del Carpi”.
Ancora oggi si ricorda la rabbia di Allegri in panchina quando ti sei mangiato al Braglia contro la Juventus il possibile 3-3.
“Avrei preferito segnare quel gol e che si arrabbiasse senza solo fare ridere (sorride, n.d.r.). La delusione più grossa è stata non mantenere la Serie A. I rimpianti sono vari perché abbiamo sprecato tante partite, soprattutto nel girone d’andata. Non conoscevamo bene la categoria e in alcuni momenti l’abbiamo pagato”.
La vittoria al Matusa contro il Frosinone nelle Semifinali Play-off del 2017 vi consegnò definitivamente alla storia come un gruppo capace di ribaltare ogni pronostico.
“Fu una battaglia surreale. Abbiamo portato a casa la vittoria restando in nove a meno di dieci minuti dalla fine. A un certo punto sono stato ammonito e mi ero arrabbiato con Ghersini. Come spesso faccio con gli arbitri, gli dissi ‘ma smettila!” (ride, n.d.r.)”.
Cosa pensi dell’attuale stagione del Carpi?
“Ho seguito la stagione e le ultime vicende riguardanti la media punti. Sicuramente sarebbe bello rivedere il Carpi in Serie B, ma se si tornasse a giocare sarebbe altrettanto bello provare a vincere sul campo”.
Dei tuoi 9 gol, qual è il tuo gol più bello?
“Il gol più bello è quello da fuori area contro il Cittadella nei Play-off del 2017, ma per me il più importante è quello di testa nel 2-0 contro l’Avellino. In quel periodo venivamo da quattro pareggi di fila per 0-0 e dopo quella vittoria ci siamo sbloccati e non ci siamo più fermati verso la Serie A”.
Castori ti cambiò il modo di giocare a calcio.
“Devo tanto a lui e anche a Giuntoli per avermi portato a Carpi riscattandomi dallo Spezia. Castori mi mise nel ruolo di trequartista che non era mai stato mio, ma l’intuizione ebbe successo perché pressavo alto, rubavo palla e la servivo in profondità alla punta, creando così tante occasioni. Ora sono anni che non gioco più in quella posizione, ma mi piacerebbe rifarlo (ride, n.d.r.)”.
Ti rivedresti di nuovo in biancorosso?
“Mi auguro un giorno di tornare a Carpi. Non si sa mai”.
Come valuti la stagione al Venezia?
“Sta andando discretamente. Mi trovo bene con tutti, sono uno dei giocatori più vecchi in una squadra giovane. A differenza di altri compagni che abitano a Venezia o a Mestre, vivo a Treviso che è una città carina e vivibile”.
Dei compagni ImmortAli c’è qualcuno con cui hai mantenuto un forte legame?
“Mbakogu lo sento spesso, anche oggi (ieri, n.d.r.). Nella scorsa stagione ci siamo ritrovati a Padova e nelle prime partite avevamo fatto cose buone prima di avere dei problemi fisici. Quando abbiamo perso al Cabassi per 2-1 gli ho dato l’assist come quando giocavamo a Carpi. Avevamo una bella sintonia e per questo con Jerry ho un bel rapporto. Andiamo molto d’accordo”.
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