nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Amar Alibegovic 2.06 cm, ala forte, l’ultimo anno alla Virtus Roma ha chiuso con 10 punti partita il 38 % nel tiro da tre e 7 rimbalzi, qui è opposto a Gian Paolo Ricci del quale, tra poco, sarà compagno di squadra.
Non potendolo giocare sul campo, in quello che avrebbe dovuto essere il più probabile epilogo della stagione, la Virtus e l’Olimpia giocano un derby d’Italia quasi quotidiano e senza esclusione di colpi. Il derby dal parquet si è trasferito prima nell’assemblea della Lega con la contrapposizione tra Baraldi e Messina (plenipotenziario bianco rosso) e, da qualche giorno, anche nella caccia ai giocatori.
L’Armani pare voler riscattare da subito l’ennesima stagione fallimentare rastrellando sul mercato tutto ciò che si muove, ma la Segafredo non molla l’osso e pare voler rispondere colpo su colpo. Milano ha aggiunto al proprio roster Davide Moretti e la pronta risposta bianco nera non si è fatta attendere : Ronci e Baraldi hanno messo sotto contratto Amar Alibegovic reduce da una buona stagione romana. L’ala forte venticinquenne nato negli Usa ma cittadino del mondo, di famiglia bosniaca e formazione italiana sponda Stella Azzurra, da qui il tesseramento da Italiano, ha giocato anche quattro anni nella prestigiosa università St. John Red storm, è il profilo giusto per la Virtus a trazione Serba. Djordievic vuole giocatori che non mollino mai e a cui non piace perdere nemmeno a briscola e Amar, buon sangue non mente, pare proprio possedere queste qualità.
In attesa di vederlo in campo e applaudirlo i tifosi virtussini meno giovani potranno ricordare le gesta del padre che, per l’altra parte di Bologna, è un mito quasi paragonabile al barone Schull, quelli più giovani invece conosceranno un episodio storico che riguarda i grandi nemici.
Teo Alibegovic, padre di Amar, è forse l’uomo più importante della Fortitudo, senza il quale probabilmente, non sarebbe esistita la grande epopea dell’era Seragnoli.
Siamo al 2 aprile 1992 esattamente 28 anni fa, la Mangiaebevi Fortitudo reduce da qualche campionato in ascensore tra A e A2 ha sbagliato la stagione, la guida in panchina Pillastrini, in campo gli stranieri sono Pete Myers e Shaun Vandiver, non scarsi in sè (Myers finirà addirittura a giocare nei Bulls come compagno di Jordan), ma la squadra è debole e alla fine è sul fondo con un piede in B, s’infortuna Vandiver, Lino Bruni il fighter dei tempi Eldorado viene chiamato in panchina ma se non si vince l’ultima a Reggio, è serie B matematica.
Lo smacco è doppio perchè, da qualche tempo, in attesa di acquistare il club c’è niente meno che Giorgio Seragnoli con l’intenzione di portarla ai massimi livelli. L’emiro però è stato chiaro col suo entourage : la prendo solo in A2. Per gli ultimi 40′ quindi non ci sono alternative bisogna vincere e per farlo serve un altro straniero a gettone. Viene proposto uno slavo Teo Alibegovic caldamente consigliato, ma non c’è tempo bisogna fare in fretta, Teo arriva in aeroporto e dovrà andare immediatamente al Paladozza per il primo e ultimo allenamento. Viene spedito in tutta fretta un uomo simbolo della Effe, Fabrizio Pungetti che se lo carica in auto e lo porta a destinazione ma, per tutto il tempo in macchina catechizza il giocatore che, tranquillissimo, ripete : tranquillo, io domani fa 20 e noi ci salviamo. In soli 40′ Teo divenne il salvatore della Effe, entrando di diritto nel Pantheon bianco blu raccogliendo la squadra dalla polvere e consegnandola all’altare della gloria dell’epoca Seragnoli : il record di finali perse ma anche 2 scudetti e una Coppa Italia che, probabilmente, senza di lui non ci sarebbero mai state.
Per onestà debbo dire che, durante la reclusione forzata causa Virus mi sono andato a rivedere quella partita, Teo fece la partita della vita, però è vero che Reggio, per usare un eufemismo, non si stracciò le vesti per l’inopinata sconfitta, tuttavia la prestazione ci fu e il risultato anche.
Adesso, ironia della sorte, suo figlio Amar nel derby indosserà l’altra canotta, sic transit gloria mundi anche nel basket.