Il calcio in Italia ripartirà tra il 13 e il 20 giugno. Questa è la decisione che ieri è stata presa dopo l’incontro tra il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il presidente della FIGC Gabriele Gravina. Il 13 giugno potrebbero anticipare il via le Semifinali di ritorno di Coppa Italia Napoli-Inter (a San Siro i partenopei vinsero per 1-0) e Juventus-Milan (1-1 sempre nello stadio meneghino). Il 17 infine si potrebbe disputare all’Olimpico di Roma la Finale.
Il 20 giugno dovrebbero essere recuperate le quattro partite della 25a giornata (Atalanta-Sassuolo, Hellas Verona-Cagliari, Inter-Sampdoria e Torino-Parma). Nello stesso giorno dovrebbe ripartire anche la Serie B, dove l’unica partita da recuperare è Ascoli-Cremonese della 25a giornata. Il calendario è ancora da compilare, ma bisognerà tenere conto che la death line della stagione 2019-2020 è stata fissata per il 20 agosto.
Fin qui tutto normale (tra l’altro sempre ieri è stato comunicato che la Premier League inglese riprenderà dal 17 giugno), ma non poteva mancare il solito cavillo all’italiana: se anche solo un giocatore sarà trovato positivo al covid-19, tutta la squadra andrà in quarantena per 14 giorni. In tal caso cosa succederà? Si bloccherà tutto di nuovo invece di mettere in quarantena soltanto le persone contagiate, come faranno in tutti gli altri paesi “normali” che vogliono concludere l’annata?
Il vero problema rimane ancora la Serie C: la regular season non verrà portata alla conclusione per via dell’inapplicazione economica e logistica del protocollo anti-coronavirus da parte di svariate società. Il presidente Francesco Ghirelli ha proposto di promuovere in Serie B le tre capoliste dei tre gironi (Monza, Vicenza e Reggina) e di far di cinque squadre in Serie D (Gozzano, Rimini e le ultime tre del Girone C dove la distanza punti consente di non effettuare i Play-out). I ricorsi e il malcontento non mancheranno anche da squadre di bassa classifica, però non è ancora finita: ai Play-off per la quarta promossa in cadetteria potrebbero partecipare solo quelle società che possono permettersi una spesa sanitaria che era imprevedibile a inizio stagione (Bari e Reggio Audace hanno messo le mani avanti nella scorsa settimana). La posizione del Carpi, che ormai sembra veder tramontare la possibilità di essere promosso per la miglior media punti, è diversa: in caso di disputa dei soli Play-off, secondo il club di Bonacini dovrebbero partecipare anche le capoliste dei gironi.
La decisione finale sul destino della terza serie attuale (e probabilmente di quella che verrà) è stata fissata per inizio giugno in un nuovo Consiglio Federale: inizialmente era stato convocato l’8, più che probabile che si tenga tra il 3 e il 5.
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