nella foto di copertina Gianni Petrucci, 74 anni, presidente della FIP, è stato anche presidente del CONI
in questa foto Umberto Gandini presidente della LBA da 4 mesi
La conferma è di questi giorni e viene dalla massima autorità politico – sportiva : il Ministro Spadafora. In una intervista l’esponente 5Stelle ha dichiarato senza mezzi termini che, in questa situazione, riprendere le attività agonistiche in presenza del pubblico è praticamente impossibile. Questa mazzata sullo sport è comprensibile se si leggono i protocolli suggeriti dal CTS per quanto riguarda la ripresa degli allenamenti collettivi, basterebbe un esempio per tutti e cioè il distanziamento sotto le docce di almeno 4 metri. Non c’è bisogno di essere un professionista di qualsiasi sport ma è sufficiente averlo praticato anche ai più bassi livelli per considerare questa una barzelletta. Tuttavia la situazione epidemiologica mondiale giustifica ampiamente queste cautele da parte di chi è investito della responsabilità della gestione pandemica. A nulla servono le considerazioni che viene tollerata la movida più sfrenata senza protezioni e distanziamento : questo dipende dal metro di valutazione utilizzato degli organi preposti al controllo, sicuramente se i contagi dovessero risalire tornerebbe la stretta e le proibizioni.
Soltanto sua Maestà il calcio è riuscito a concludere, seppur a porte chiuse, la propria stagione, mentre gli altri sport di squadra hanno chiuso i battenti. Il calcio si sa è lo sport nazionale, quello che ha più seguito e più praticanti ; muove interessi enormi direttamente e con l’indotto, inoltre sia grazie a questa situazione che a dirigenti di livello, ha saputo crearsi delle ottime alternative agli introiti del botteghino. Ormai non è un mistero che la Tv comandi i calendari del calcio, lo spezzatino più sfrenato che a parole nessuno vorrebbe è ormai universalmente accettato. E il basket ? Lo sport della palla a spicchi, il secondo sport di squadra nazionale ha perso attrazione presso i giovani per tante cause non tutte riconducibili all’attuale gestione dei massimi dirigenti.
Petrucci è stato al governo del basket per oltre dieci anni, con un intermezzo alla Presidenza del Coni, mentre Gandini presidente di Lega è arrivato da pochi mesi. Nessuno dei due si è distinto su come ha affrontato le conseguenze dell’emergenza Covid, ma i mali del basket vengono da molto lontano. Nell’altro millennio il basket aveva un importante spazio televisivo sulla Rai in chiaro con importanti dati di share ed audience, la gara di cartello il sabato alle 18 era una collocazione ottima anche se oggi sovrapposta alla serie A di calcio (ma quali sarebbero gli spazi lasciati vuoti dal calcio ?), lo stesso vale per il posticipo della domenica alle 20.45, oggi unico spazio in chiaro del basket sulla Rai in questo caso su raisport.
E’ fin troppo evidente che il basket, con l’attuale sistema organizzativo, non può reggere senza il pubblico, come il patron Zanetti ha dichiarato in un’intervista la Virtus con gli introiti televisivi non paga il pullman delle trasferte ma lo stesso vale per utte le altre. Il basket, secondo sport di squadra italiano, ha puntato tutto sul pubblico confidando nella passione dei propri tifosi, nelle emozioni uniche dell’alternanza del punteggio che può offrire, nella spettacolarità delle prodezze dei suoi protagonisti, tutto dal vero. Ha svenduto il proprio prodotto televisivo ad Eurosport che rende si un servizio eccellente e meritorio tutto puntato al futuro con le varie piattaforme per smartphone, tablet e pc.
L’idea è ottima ma non può essere l’unica alternativa ai palasport, il costo del servizio è troppo basso rispetto alla qualità e quantità dell’offerta : per godere di tutto il basket italiano ed europeo, eurolega compresa per 365 giorni 50 euro all’anno (e nel black friday a novembre si arriva a 39,99) sono una miseria. Per il pacchetto calcio la tv criptata chiede la stessa cifra ma mensile.
In buona sostanza il basket paga oggi i ritardi, l’incapacità e la scarsa lungimiranza dei suoi dirigenti negli ultimi 20 anni, oggi è a un bivio insidioso : ripartire senza pubblico rischiando la bancarotta e il fallimento di alcune società o aspettare a tempo indeterminato (almeno fino a febbraio) in questo caso si aprirebbero scenari indecifrabili riguardo i contratti dei giocatori a cui si dovrebbe chiedere una nuova autoriduzione fino alla ripresa dell’attività. C’è un’unica possibilità per il basket : chiamare a raccolta i propri tifosi chiamati a pagare il prezzo dell’abbonamento a prescindere e le Società comprensive che, nel costo dell’abbonamento, inseriscano quello della tv.
In quest’ultima ipotesi balzerebbe ancor più evidente il gravissimo errore commesso nel voler chiudere frettolosamente il torneo, ad oggi infatti unica squadra a non iscriversi sarà Pistoia, se si dovesse riprendere a febbraio logico ed equo sarebbe stato riprendere disputando il girone di ritorno con la stessa classifica acquisita alla fine del girone di andata 2019/2020, sottraendo i punti ottenuti da ciascuna squadra contro Pistoia. Sappiamo bene a chi non sarebbe gradita questa soluzione …
Messina ha detto che non ha il potere per far cambiare decisioni a Fip e Lega, in un’altra intervista ha affermato che il campionato era ben lungi dall’essere terminato e ai play off poteva succedere di tutto. Bene allora venga sfidato a combattere, riprendendo da dove ci si era fermati, accettando il verdetto del campo : se Milano è veramente più forte (e adesso ha costruito la squadra che voleva) come tuttti pensano lo dimostri accettando di ricominciare da dove si era finito, in fondo otto punti da recuperare con un girone da disputare sono un’inezia.