nella foto Ceretti/ Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : maggio 2019 Giuseppe Sermasi presidente della Virtus con l’ultimo trofeo conquistato dalla sua squadra, la Basket Champions League.
Tra mille problemi, incertezze e paure anche la stagione 2020-21 prova a mettersi in movimento. Lo fa con grandissima difficoltà e non sapendo se e come potrà portare a termine tutte le competizioni. Intanto propone una formula inedita della Supercoppa Italiana che si disputa dal 1995, prima con gara secca tra la vincitrice dello scudetto e di quella della Coppa Italia, poi allargata alla classica final four, tanto per allungare un pò il brodo che in precampionato serve sempre.
La Virtus ha conquistato la prima edizione del ’95 battendo Treviso a Casalecchio in modo netto, il compianto Orlando Wooldridge MVP della gara, ma da 25 anni non mette le mani su questo trofeo. Negli anni si è consolidata la convinzione che vincere la Supercoppa portasse sfortuna perchè chi la conquistava nella stagione sarebbe rimasto a bocca asciutta.
Inoltre questa è l’unica speciale classifica in cui le Vnere, udite udite, non detengono la supremazia cittadina. Infatti nell’albo d’oro la Fortitudo figura davanti con due vittorie.
Quest’anno, per tentare di non far viaggiare troppo le squadre e circoscrivere i contatti, la Lega si è inventata 4 raggruppamenti a gironi mantenendo il criterio di vicinanza ove possibile, quindi coinvolgendo tutte e 16 le squadre di LBA. E’ fin troppo evidente che questa Supercoppa, di fatto, sostituirà ciò che nelle stagioni normali erano i tornei e amichevoli pre campionato che, nella situazione attuale, sarebbero state a forte rischio a causa degli spostamenti, dei contatti tra soggetti con un profilo sierologico ignoto.
Non bisogna poi dimenticare che quando questo pomeriggio Milano e Cantù sono scese sul parquet del Forum per la gara inaugurale, erano trascorsi ben 173 giorni dall’ultimo impegno ufficiale. I giocatori si trovano in una condizione psico fisica indecifrabile. Come per tutti i comuni mortali la pandemia e la forzata quarantena hanno sconvolto le abitudini dei giocatori, minandone anche le certezze acquisite in tanti anni di carriera. Non tutti avranno reagito allo stesso modo, alcuni saranno riusciti a mantenere uno stato di forma fisica accettabile, altri dovranno ripartire da zero.
Ad ogni buon conto nella gara inaugurale la squadra di Messina ha rifilato un trentello (101-71) ad una Cantù in cui Smith (ex Sassari), Leunen ma sopratutto il giovanissimo pivot Kemmedy hanno per lunghi tratti messo alla frusta la difesa Olimpia. La differenza l’hanno fatta le palle perse : quasi 20 quelle canturine e soltanto 5 cinque quelle meneghine, a testimonianza della forza della difesa bianco rossa che ha sporcato una enorme quantità di palloni.
Come ha detto benissimo mesi fa Djordievic Milano è l’eterna favorita, durante i 40 minuti odierni mi sono interrogato sul modo in cui questa squadra potrebbe non vincere lo scudetto e non l’ho ho trovato, d’accordo la forza della Virtus o di Venezia che, alla fine ci sarà come sempre, ma Messina ha a disposizione un gruppo che per questa Lega è devastante, staremo a vedere siamo solo agli inizi e l’assassino è soltanto all’ultimo capitolo.
La Virtus riprende la sua fatica da Cremona, dove in campionato subì una delle due sconfitte della stagione. La Vanoli tuttavia ha mantenuto soltanto il colore delle maglie e l’impianto di gioco, il resto spazzato via dal ciclone Covid e relativi problemi economici. Per i Cremonesi quella di sabato sarà comunque una data storica da ricordare : erano praticamente spariti dal basket a metà luglio e agli sgoccioli hanno trovato un benefattore che ha consentito la resurrezione, lotteranno per la salvezza ma è già tanto esserci.
Domani nella sua conferenza pre partita coach Djordievic farà il punto sulla situazione fisica delle Vnere cominceremo a capire quindi quale Virtus potremo vedere al Palaradi nelle successive gare ravvicinate.