nella foto Ceretti/Ciamillo e Castoria per Virtus pallacanestro : Vince Hunter il più positivo delle Vnere (+14 di plus minus) nella sconfitta al derby n. 108
Questa volta la ciambella Virtussina è venuta senza il buco, nemmeno la voglia di fare il regalo di compleanno a Luca Baraldi che ieri festeggiava 60 anni, ha consentito alla squadra di Djordievic di ripetere il secondo tempo di venerdì contro gli stessi avversari.
Il primo quarto è stato uno degli spettacoli di basket più brutti degli ultimi anni, mani freddissime, palle perse per entrambe le squadre: insomma un pianto. Poi nel secondo quarto la Fortitudo ha trovato linfa dalle seconde linee Totè, Fletcher ma sopratutto Dellosto che in attacco hanno trovato buone soluzioni di fronte a una difesa ancora sempre preoccupata di limitare Happ e quindi chiusa in modo arcigno sotto canestro. Ma nemmeno questo serviva visto che dopo il 1° tempo i rimbalzi che erano stati la chiave per la vittoria bianconera di venerdi (54 a 27 !!) erano a favore dei bianco blu (+6).
Il + 10 all’intervallo lungo poteva essere considerato anche un bottino magro per una squadra (la Fortitudo) che era avanti in quasi tutti i settori tranne le palle perse. Ovviamente la Virtus che sbucava dagli spogliatoi dopo il tè non poteva essere peggiore di quella dei primi due quarti, facilmente i muri dello spogliatoio bianco nero avranno tremato, fatto sta che la Virtus del 3° quarto, almeno in attacco, si è fatta perdonare con 30 punti segnati in 10′, contro i 26 nei primi 20′. Recuperata la partita la squadra di Djordievic ha cominciato a rispondere colpo su colpo ai tentativi di nuova fuga degli avversari e la gara si è snodata su un sostanziale equilibrio.
Nel serbatoio bianco blu , però, la benzina cominciava a scarseggiare, i falli limitavano molto sia Fantinelli, Happ e Withers e la Virtus con una serie di triple di Teodosic, le prime magie di Adams, nella serata triste una notizia allegra per il coach, la rabbia agonistica di Alibegovic metteva decisamente le mani sulla partita. Tutti si attendevano l’epilogo più scontato : che la Vnere con molto cinismo pur con grande sofferenza, portassero a casa anche questa.
Qui invece si è inceppato Teodosic, svuotato di energie sopratutto nervose (alla prima gara tirata dopo sette mesi) e la scarsissima lucidità del suo leader ha condannato la Virtus alla sconfitta. Tra i singoli nella squadra di Sacchetti sugli scudi Dellosto e Totè che si sono fatti trovare pronti e hanno dimostrato ottima personalità, Aradori si è preso una rivincita mettendo 16 punti contro gli 0 della sua bestia nera Weems, miglior marcatore dei suoi, per la vittoria nel derby 108.
Nella Virtus ancora Pajola ha fatto le pentole e i coperchi (miglior rimbalzista della squadra), si è finalmente sbloccato Adams che ha iniziato a mostrare alcune gemme preziose del suo repertorio, Alibegovic ha riconfermato di essere un combattente nato, utile quando la gara sale d’intensità. Hunter è stato il più decisivo della Virtus, c’era lui in campo al momento dell’allungo che sembrava decisivo, in una serata in cui Gamble non è pervenuto.
Il vero enigma in attacco di questa Virtus è tuttavia Abass, palesemente alla ricerca d’inserirsi nei meccanismi della squadra, l’ex giocatore di Brescia, pare aver smarrito le qualità di solista che sono la sua naturale caratteristica. Per adesso in 4 partite non ha mai guardato il canestro e fin qui ci poteva stare, ma adesso serviranno da qui in avanti anche i suoi punti.