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. Emilio Coraggio, vice-allenatore del Carpi.
“Dopo la sconfitta in Coppa Italia, le incertezze sono state spazzate via da una bellissima vittoria contro la Sambenedettese. Nonostante mille problemi, stiamo lavorando da un mese con questo gruppo di ragazzi eccezionali che ha fame e tanta voglia di arrivare. Tanti di loro sono nati tra il 1998 e il 2001, come Varoli e Venturi che sono del ’99 e in difesa hanno giocato una gran partita anche grazie alla guida di Sabotic che è il più esperto. La Sambenedettese non ha fatto un tiro in porta. Altri invece non venivano da annate positive e sono venuti qui per riscattarsi. Nel calcio non sempre vince chi ha più nomi o curriculum, ma chi ha più rabbia e determinazione. Peccato per la mancanza del pubblico perché non ha potuto godersi una grande vittoria. Avete confermato in blocco la squadra di Coppa, rinunciando persino a Vano e a Biasci. Eppure la squadra non ha staccato mai la spina. Non abbiamo usato Vano e Biasci perché volevamo premiare i ragazzi che avevano dato l’anima contro il Casarano. Per questo motivo faccio anche i complimenti allo staff atletico. Giovannini ha dimostrato che ha la testa sulle spalle e farà tanta strada. La nostra filosofia è attaccare sempre e fare un gol in più degli avversari. Sono contento per Carletti che si è sbloccato. Questa vittoria è di tutti”.
. Cristian Carletti, attaccante del Carpi.
“Hai iniziato la stagione come attaccante di riferimento. Che sapore ha questa doppietta? Era da anni che non giocavo così tanto, sommando i 120 minuti di Coppa Italia e i 90 di oggi. Sono felice per la prima doppietta da professionista che dedico alla mia ragazza e alla mia famiglia. Per il resto non parlo mai, non mi pongo limiti e cerco di allenarmi sempre al meglio per essere pronto. In Coppa avevi messo il piede nel gol di Giovannini e oggi ti sei sbloccato. Contro il Casarano abbiamo fatto una bellissima giocata in velocità. Oggi Fofana nel primo gol mi ha messo una gran palla in verticale, mentre nel secondo per fortuna mi sono trovato la palla sul piede. Cosa ti aspetti da questa stagione iniziata con tanti dubbi? È presto ancora, però sappiamo come lavoriamo in allenamento e credo che ce la possiamo giocare contro tutti a viso aperto. Soprattutto siamo un gruppo giovane e affamato”.
. Matteo Vito Lomolino, difensore del Carpi.
“Cosa è cambiato da mercoledì in Coppa Italia a oggi? Contro il Casarano era la prima partita ufficiale, avevamo tanti nuovi arrivati e abbiamo perso pur giocando bene. Dopo ci siamo compattati di più e abbiamo analizzato ciò che si poteva migliorare. È bello iniziare il campionato con una vittoria contro una squadra molto forte come la Sambenedettese. Sei uno dei pochi superstiti della scorsa stagione, troncata prima dal virus e poi nei Play-off. Come sei ripartito? L’anno scorso si era formato un gruppo grandissimo che ha fatto una grandissima stagione. Purtroppo l’eliminazione dai Play-off è stata una grande delusione. Personalmente ho pianto tanto e ho faticato a dormire perché ci credevo alla promozione, come d’altronde tutti i miei compagni. Bisognava resettare, anche se non è mai facile farlo, e ripartire più forti di prima. Sono andati via tanti amici, però ora dobbiamo pensare a dare il massimo in allenamento e in partita. Come è stato passare da giocare terzino puro nel 4-3-1-2 al 3-4-1-2 dove sei a centrocampo? Mi piace questo modulo perché copro in difesa e, dato che sono coperto a mia volta, mi sgancio di più in attacco. Una volta lì, sarà per l’entusiasmo o la possibilità di segnare, mi sento le gambe più leggere (sorride, n.d.r.). Tra i giovani in mostra ci sono Giovannini, col quale hai cercato il dialogo spesso, e Danovaro, il tuo partner sulla destra. Cosa pensi di loro? Giovannini è un giovane molto bravo, con un bel dribbling nello stretto e ha margini di miglioramento enormi. Danovaro sulla destra è molto interessante e sta giocando anche lui per la prima volta in Serie C. Lo sto conoscendo piano piano, mi chiede molti consigli su come interpretare il ruolo e mi fa piacere dargli una mano”.