Sandro Pochesci, allenatore del Carpi, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della settima giornata d’andata di Serie C che si disputerà domani al Cabassi contro il Cesena (ore 15:00).
Dopo il 3-0 contro il Sudtirol primo in classifica, domani il Carpi giocherà un derby contro il Cesena, ancora imbattuto in trasferta e reduce da un 3-0 casalingo contro il Fano.
“Dobbiamo rialzarci dopo la sconfitta contro il Sudtirol che ha dimostrato di essere più forte di noi. Il Cesena gioca con un offensivo 4-3-3, è una squadra giovane e propositiva come la nostra, quindi sarà una bella partita. Metteremo in campo le nostre armi per tornare a fare risultato”.
Come stanno Lomolino e Rossini?
“Lomolino ha recuperato e Rossini non ha problemi”.
Rifaresti la scelta di schierare Varoli esterno di centrocampo contro il Sudtirol?
“Sì perché avevo pensato che dovevamo fare una partita di attesa, di pressing alto e ho puntato sulla fisicità di Varoli. Poi, come sapevamo, il Sudtirol è forte sulle fasce e nei primi due gol siamo pure stati dei polli. Avrei preferito giocare quella partita di domenica invece che durante la settimana, ma non potevamo pensare di andare a dominare un avversario che si è permesso di fare un certo turn over senza alterare i valori in campo. Nel secondo tempo siamo migliorati e non siamo nemmeno stati fortunati nell’occasione di Bayeye che poteva portare al 2-1”.
A centrocampo c’è un bel ballottaggio tra Bellini, titolare a inizio stagione, e Ghion che si sta ritagliando spazio nelle ultime tre partite. Ti mette in difficoltà scegliere chi schierare dall’inizio?
“Diciamo che con cinque cambi a disposizione puoi avere più alternative e cambiare modulo se serve. La vera difficoltà sarebbe non avere giocatori, poi io sono per la meritocrazia e gioca chi vedo meglio in settimana. Il campo fa la formazione”.
Maurizi per ora non è riuscito a incastrarsi nei tuoi meccanismi.
“Quando Maurizi giocava in Eccellenza io lo volevo al Fondi, quindi è un ragazzo che conosco da qualche anno. Ha avuto finora un po’ di difficoltà, è una cosa normale ma non lo metto in discussione. Sicuramente mi aspetto molto da lui. L’anno scorso da riserva ha fatto bene in un Carpi costruito per lottare in alto. Quest’anno gioca da titolare, ha maggiori responsabilità, si è preso la maglia numero 10 che nel calcio è gloriosa… Quindi, come si suol dire, ha voluto la bici e ora deve pedalare (sorride, n.d.r.)”.