Sconcerto tra i ristoratori carpigiani che hanno accolto con preoccupazione la decisione del Governo che impone la chiusura a tutti i locali alle 18
Oggi il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha firmato il nuovo Dpcm con le nuove misure restrittive anti-Covid, tra le quali la chiusura alle ore 18:00 di tutti i ristoranti, i bar e le gelaterie. Il Dpcm sarà in vigore a partire da domani, lunedì 26 ottobre, ed è stato accolto con grande preoccupazione da parte delle categorie che si vedranno applicare restrizione o addirittura la chiusura come capitato per le palestre e le piscine.
Abbiamo raccolto a caldo le opinioni di alcuni ristoratori della Città di Carpi, i cui locali sono un vero punto di riferimento per moltissime persone, sulle nuove regole previste dal Dpcm che entreranno in vigore già da domani.
Osteria La Cascina
“Troviamo il nuovo Dpcm assurdo, sono decisioni che sembrano punire i settori più hanno investito sulla sicurezza – ci spiega Lorella dell’Osteria La Cascina – questa ci sembra una presa in giro, ci sembra di non avere diritti e di essere utili soltanto per le tasse che paghiamo.
Una situazione del genere per un ristoratore può tramutarsi nella chiusura dell’attività, nel fallimento di una vita intera di lavoro.
Oggi ci servono aiuti concreti e non parole, viviamo in uno Stato dove siamo costretti a pagare tasse anche quando non ci sono entrate ma adesso dobbiamo essere ascoltati, se rispettiamo le regole dovremmo essere aiutati o sarà davvero molto dura!”
Ristorante Laghi Anna
“Sono arrabbiato perché stanno facendo passare noi ristoratori per untori – commenta Stefano del Ristorante Laghi Anna – quando da subito abbiamo adottato tutti i protocolli di sicurezza, investendo risorse.
Questa avrebbe dovuto essere la fase di convivenza col virus e saremmo dovuti essere pronti ad affrontarla in modo diverso. Era giusto aumentare i controlli ma così viene punito chi lavora.
La chiusura alla sera comporterà una perdita di almeno l’80% del fatturato per il nostro ristorante, certo faremo le consegne a domicilio ma non basterà a coprire il mancato incasso.”
Masa Japanese Restaurant
“Ci aspettavamo una notizia del genere ma pensavamo ad una chiusura totale e non a questa mezza via – ci spiega Sara del Ristorante Masa – il dubbio è che questa decisione a metà sia stata presa per non sostenere concretamente i ristoratori che comunque saranno colpiti da queste nuove restrizioni.
Certamente lavoreremo molto meno, ora stiamo valutando se fare o no l’asporto, realisticamente non avremo neanche la metà degli introiti dato che il nostro locale lavora molto più alla sera che a pranzo.
Se potessi chiedere qualcosa al Governo ribadirei che gli aiuti economici devono essere erogati in modo efficace.”
Ristorante Pizzeria ZerocinquenoveCarpi
“Non riusciamo a trovare un senso a questa notizia – ci dice Daniele del Ristorante Zerocinquenove e La Capannina – se avessero chiuso tutto, pranzo e cena, avrebbe avuto più senso.
Eravamo d’accordo sulla chiusura alle 23:00 ma imporre una chiusura la seconda volta è un fallimento per lo Stato italiano. Pensiamo di perdere almeno l80% del fatturato e noi abbiamo fatto molti investimenti sia qua che alla Capannina (che fa parte dello stesso gruppo, ndr) per la sicurezza, la sanificazione, i dispositivi ecc… Ripeto, chiudere un’azienda è un fallimento per lo Stato.
Al Governo chiederei soltanto di poter aprire almeno fino alle 23. Ma perdere un turno è insostenibile. E poi si dovrebbe anche ragionare in base alle situazioni dei contagi nelle varie città italiane.”