Alfredo Morrone, nuovo Direttore Generale del Carpi, è stato presentato questa mattina allo Stadio Sandro Cabassi.
Lei c’era già al raduno del Carpi, ma solo ieri è arrivata l’ufficialità al posto di Elio Signorelli. Come ha vissuto questi mesi?
“Ho vissuto il Carpi dal primo giorno, ossia da luglio-agosto. Quando c’è un cambio societario è normale che ci siano problemi di assestamento. Tutto è stato superato brillantemente, assicuro che la società è solida, seria e vuole portare il Carpi il più in alto possibile. È un anno transitorio, la squadra è giovane, siamo orgogliosi di questa classifica e allo stesso tempo restiamo coi piedi per terra perché l’obiettivo primario è la salvezza. Sono orgoglioso di essere qui e di poter rappresentare il Carpi nel panorama calcistico italiano”.
Sabato inizia il terzo giro di tre partite in una settimana contro il Legnago che poi porterà alle sfide contro Modena e Perugia.
“La partita più importante è sempre la prossima, quindi quella contro il Legnago che sta affrontando questo campionato con l’entusiasmo delle neopromosse. Dopo penseremo a Modena e Perugia”.
Il covid-19 sta condizionando la vita dell’Italia, ma il calcio per ora non va verso una sospensione.
“Facciamo il massimo per garantire la regolarità del campionato e arrivare fino alla fine senza interruzioni. Al momento non ci sono direttive particolari che portino alla sospensione del calcio professionistico che, vale la pena ricordarlo, in Italia è la quarta industria e dà da lavorare a tante persone”.
Collaborerà con Andrea Mussi?
“Mussi sarà direttore sportivo, mentre io sarà il direttore generale e coordinerò aree varie”.
La scelta di Pochesci si è rivelata decisiva per plasmare questo Carpi giovane ma molto convincente?
“Pochesci è romano come me e lo conosco da sempre. L’ho portato io, è un personaggio all’apparenza difficile da gestire e a volte esce fuori dai canoni dell’allenatore, ma ha dimostrato di saper lavorare nell’emergenza con una squadra che era tutta da modellare. Sta valorizzando giocatori giovani che non trovavano molto spazio come Venturi, Fofana o Bellini. Per ora sta portando fieno in cascina per la salvezza lanciando ragazzi come Varoli, Marcellusi e Giovannini. Per loro nessuno avrebbe dato una lira a inizio stagione. A gennaio, se la classifica ci sorride, la società non si tirerà indietro”.
Daniele Mancini è uno dei volti nuovi della rosa. Che giocatore è?
“Mancini è con noi da qualche mese. Lui è un centrocampista mancino molto tecnico, l’ho visto al Tor Sapienza in Serie D dove se guardi attentamente ci sono profili che possono fare bene in Serie C. Sarà un valore in più tra i nostri giovani”.