L’Emilia-Romagna diventerà da domenica 15 novembre zona arancione. Questo pomeriggio, nel giorno in cui il Governatore Stefano Bonaccini, malato di covid-19, ha annunciato di avere la polmonite bilaterale, è arrivata la valutazione da parte del Ministro della salute Roberto Speranza e del Comitato tecnico-scientifico, basata sul monitoraggio della pandemia (cliccare QUI per leggere il report odierno). Di conseguenza diventano arancioni pure Marche e Friuli Venezia Giulia, mentre la Toscana e la Campania passano al colore rosso. Il Veneto resta giallo.
Cosa cambia dalla zona gialla alla zona arancione? Sono vietati gli spostamenti in entrata e in uscita da una Regione all’altra e da un Comune all’altro, salvo comprovati motivi di lavoro, studio, salute e necessità. Duro colpo per i bar e i ristoranti che non resteranno più aperti fino alle 18:00, ma dovranno chiudere sette giorni su sette oltre a limitarsi fino alle 22:00 all’asporto. Restano chiusi i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi, musei, mostre, biblioteche, cinema, teatri, sale scommesse/giochi, piscine e palestre. Come in zona gialla, la didattica rimane a distanza per le scuole secondarie e in presenza per quelle primarie o per chi soffre di disabilità. Le università sono chiuse. I trasporti, salvo quelli per gli studenti, rimangono limitati al 50%.
Attualmente le Regioni italiane sono così suddivise:
Zona rossa: Campania, Toscana, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Calabria, provincia autonoma dell’Alto Adige.
Zona arancione: Emilia-Romagna, Marche, Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Basilicata, Puglia, Abruzzo, Umbria, Toscana, Liguria.
Zona gialla: Veneto, Lazio, Sardegna, Molise, provincia autonoma di Trento.