Sarebbe come leggere in un libro i capitoli fin oltre la metà, poi invece di terminarlo passare ad un altro. Una Federazione tremebonda, una Lega incapace di riformare veramente il basket in quanto ogni Società non riesce a vedere oltre al proprio orticello, coalizzandosi per ottenere sempre l’obiettivo minimo ed immediato, senza una visione propositiva e di ampio respiro per il futuro.
In questo modo il fallimento del sistema è inevitabile ed il rapido se non rapidissimo declino è già arrivato. La prima gravissima ed incomprensibile decisione, da cui discendono a cascata tutti i disastri, è stata quella di chiudere il campionato 2019-2020 come se non si fosse nemmeno giocato.
Gli osservatori obiettivi e di buon senso lo dicono da 7 mesi : il campionato doveva essere sospeso e ripreso quando ci fossero state le condizioni per tutelare prima di tutto la salute dei protagonisti e contemmporaneamente quella degli spettatori. Chiedete a qualsiasi attore se reciterebbe in un teatro vuoto e ascoltate la risposta. La grande differenza tra il cinema e il teatro è proprio questa : il teatro è verità si nutre dell’ansia della diretta, del non poter ripetere le battute. Il cinema è finzione, si possono ripetere le scene all’infinito.
Ecco oggi il basket è il cinema, all’interno dei Palasport, cattedrali vuote e monumenti all’inutilità del gesto atletico solitario, si svolgono gare in cui gli unici suoni sono lo stridio delle scarpe da basket sui parquet, il rimbombo del pallone in palleggio, le urla degli allenatori e quelle dei giocatori. Il tutto nella grande tristezza del momento, nell’incertezza del futuro, nella paura del contagio e delle sue conseguenze.
Ormai le previsioni sulle gare di campionato e coppa sono affidate ai bollettini medici emanati dalle Società. I positivi al Covid non si contano più : da Reggio Emilia in cui praticamente tutti sono stati positivi, alla Virtus, prima in questa speciale classifica, con un solo contagiato. Che sia semplice fortuna oppure affidabilità degli staff medici, in ogni caso la paura è notevole per tutti. Ormai non si contano più gli appelli degli addetti ai lavori, uomini di sport, politici e sociologi, hanno legittimamente detto la loro sulla situazione attuale e le prospettive future.
E’ alle porte l’ennesimo fallimento della gestione tecnica ed economica della Lega, si profila una sospensione del campionato perchè ormai è chiaro a tutti : così il basket non può continuare, si sta scherzando col fuoco sulla pelle degli atleti e di chi li segue. Facciamo un esempio per tutti : Cantù ha avuto una percentuale elevata di contagiati, domenica esce sulla Gazzetta dello Sport un’intervista al dr. Casamassima responsabile sanitario dei Brianzoli che dichiara come, durante gli allenamenti, molti giocatori usciti dal Covid debbano fermarsi per delle improvvise crisi di stanchezza. Domenica pomeriggio Milano (la cui situazione di positivi per l’Eurolega e di negativi per la LBA lascia interdetti, è intervenuto anche Ataman a stigmatizzarla) gioca il derby con Cantù e nella seconda frazione, quando gli uomini di Pancotto hanno finito la benzina, infierisce sui bianco blu e alla fine vince largamente.
E’ basket questo ? E’ uno sport in cui vige l’eguaglianza competitiva ? Aspettando che i vertici di Fip e Lega rispondano, prepariamoci a vivere un inverno e una primavera senza basket, tutto prevedibile tranne che per chi comanda il basket italiano, non so ancora per quanto tempo.
Perfino il prudentissimo Recalcati si è spinto ad affermare che si è persa una grande occasione per mandare all’aria il carrozzone una volta per tutte, dando una svolta moderna al movimento. E’ noto, ne hanno parlato i quotidiani, che un grande Network straniero starebbe valutando la possibilità di sbarcare in Italia e rivitalizzare il nostro sistema della palla a spicchi, sarebbe pronto, si dice, ad investire 20 milioni subito, però pone alcune condizioni, tra cui la più importante un campionato cone meno squadre, quelle con gli impianti più attrezzati e capienti, meno gare “inutili” ma più avvincenti.
Se anche questo campionato dovesse abortire sul nascere come l’altro oltre i due terzi, l’ipotesi più accreditata è di ritornare a 18 squadre, proprio nella direzione opposta.
nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Sasha Djordievic coach delle Vnere, pensieroso in attesa di una decisione.