Il ragazzo di San Giovanni in Persiceto torna a casa, riprende da dove lasciò nel 2003 la canotta della sua Virtus, tutta la trafila delle giovanili in bianconero, 4 anni di Fortitudo e uno scudetto, poi 13 anni in Nba con la vittoria dell’anello e quella del tiro da 3 punti all’All Star Game, nel frattempo anche più di 150 gare in azzurro, 5° marcatore di sempre.
Questa in estrema sintesi la sua vita da atleta, torna all’Arcoveggio con tanti anni in più ma anche con tanti kg. di muscoli in più e la consapevolezza di essere, nel suo ruolo di tiratore specialista dall’arco, uno dei migliori del pianeta.
Ieri sera intervistato alla Tv da Andrea Tedeschi e Luca Muleo, il suo allenatore e preparatore storico, Marco Sanguettoli, ha descritto il Belinelli giocatore e anche uomo. Un perfezionista che non smette mai di cercare di migliorare nemmeno ad un’età in cui, tanti professionisti, si accontentano di vivere di rendita fisica e tecnica.
Ad una precisa domanda Sanguettoli ha anche detto che Marco Belinelli si allena individualmente da parecchio tempo e sostanzialmente sarebbe pronto a giocare.
Quindi è molto probabile che sarà in campo alla Segafredo Arena contro Sassari domenica 6 dicembre alle 16, per uno strano scherzo del destino la Rai, incredibilmente, aveva già in palinsesto la diretta della gara pomeridiana che, a questo punto c’è da ipotizzare, abbia un ritorno di share molto importante. L’unico vero giallo se così si può dire riguardo l’arrivo di Belinelli è il numero con cui giocherà. In una delle poche interviste il ragazzo ha detto che in Italia ha sempre giocato col 3 ma, alla Virtus, il numero 3 è sulle spalle di Awudu Abass……vedremo.
Al di là di queste facezie, ora la palla in tutti i sensi, passa allo staff tecnico. C’è da inserire un giocatore importante e l’operazione richiede grande acume da parte dei tecnici virtussini che, fin qui, hanno dimostrato di sapere molto bene ciò che dovevano fare. La domanda che tutti si pongono è quali compiti gli verranno affidati e in seconda battuta a chi toglierà minuti nelle rotazioni. La prima domanda dovrebbe essere la più facile : la sua carriera ad altissimi livelli lo definisce una guardia tiratrice, uno specialista abituato ad alzarsi dalla panchina e chirurgicamente fare ciò che sa fare meglio : canestro, cosa questa che, per uno sport che si chiama pallacanestro dovrebbe essere più che sufficiente.
Tuttavia nel basket d’oggi devi fare anche tanto altro e non si arriva ai livelli in cui ha giocato lui se non lo sai fare. Riguardando alcuni filmati ieri ho visto assist per cui in Italia ci spelliamo le mani e questo è un fondamentale che è già la specialità di casa Virtus. In questa casa si difende anche tanto, la difesa non è il suo marchio di fabbrica ma non è certamente nemmeno il suo tallone d’Achille come invece tanti ne abbiamo visti nel recente passato. I minuti li toglierà un pò a tutti nel settore guardie ma ricordiamoci che la Virtus deve arrivare in fondo a due competizioni durissime.
E’ chiaro che le decisioni spettano allo staff virtussino ma ipotizzare un impiego di Belinelli di circa 20′ a gara è abbastanza realistico. Piuttosto molto interessante è valutare l’impatto che il suo arrivo avrà sul rendimento delle Vnere. Questa Virtus fonda la propria forza sulla volontà e capacità di andare a tirare nel cuore della difesa avversaria là dove le percentuali si alzano e non di poco. Per farlo con continuità sono stati presi due tra i migliori specialisti dell’assist in circolazione, Markovic e Teodosic. Bisogna tuttavia prendere atto del concetto per cui, di norma, gli avversari non collaborano e cercano sempre ostinatamente di metterti i bastoni fra le ruote. Pertanto tutti coloro che debbono incontrare la Virtus prpeparano un’arma tattica per limitarne la produttività offensiva, fin qui abbiamo visto zone più o meno adattate o finte che avevano il compito di mettere qualche granello di sabbia nel meccanismo d’attacco delle Vnere.
La zona si può battere in tanti modi e il tiro da fuori è soltanto una delle soluzioni, però è evidente che, avere sul lato debole della difesa (quella lontana dalla palla) un giocatore con quasi il 40% di realizzazione (teniamo conto che in Nba l’arco dei 3 punti è a 7,25 mentre in Europa è 6,75) costituisce un ulteriore deterrente al successo delle difese a zona. In ogni modo il giocatore che Zanetti, Baraldi e Ronci hanno portato in dono per un Natale anticipato a Djordievic e i suoi, è certamente il più gradito tra quelli disponibili sul mercato, adesso dovranno essere bravi ad inserirlo.
nella foto Marco Belinelli : da ieri un nuovo giocatore della Virtus Segafredo Bologna, verrà presentato domani mattina alla città.