A Montecarlo è uscito nuovamente il nero, per il quarto successo su quattro sfide, la Virtus ha castigato il Monaco che, questa volta ha venduto carissima la pelle ma, nuovamente, ha dovuto inchinarsi. Non all’ultimo secondo con una prodezza di Teodosic come lo scorso anno all’andata al Paladozza, tuttavia la squadra di Mitrovic ha cullato per 39′ più di un sogno di vittoria. Avanti anche di 18 punti nel 2° quarto (40-22) i monegaschi avevano fin lì superati i propri limiti al tiro pesante, tirando con quasi il 50% quando in Eurocup le statistiche recitavano appena appena di poco oltre il 30.
La Virtus però aveva polveri più che bagnate e mani freddissime, inoltre non era la stessa nemmeno vicino a canestro la squadra di Djordievic, qualche disattenzione con qualche palla persa di troppo e, come sempre, pioveva sul bagnato con un arbitraggio che, sul primo passo di Teodosic e Weems, concedeva uno stillicidio continuo di manate e fendenti che hanno consentito ai francesi di recuperare alcuni palloni sui quali hanno costruito il grande vantaggio.
Ormai i primi due quarti col brivido sono divenuti la prassi delle Vnere, l’unica differenza è il finale, in Eurocup alla fine la squadra di Djordievic l’ha sempre portata a casa (otto volte su otto e primo posto matematico nel girone C), ciononostante questo andazzo ha francamente stancato anche i tifosi più pazienti ed è quindi comprensibile che Massimo Zanetti, maggior azionista della Virtus e quindi primo tifoso, si sia francamente seccato e io al suo posto avrei avuto meno pazienza.
Che si tratti di un problema psicologico ormai è del tutto evidente : cambiano gli avversari, i quintetti iniziali, i campi di gioco ma la Virtus inizia a giocare veramente, attacco e difesa, dal minuto 21 di ogni partita. In molte occasioni è stato sufficiente per vincere e, guardando semplicemente le statistiche, 4 perse e 14 vinte tra LBA ed Eurocup non sarebbe un cattivo bilancio ma le sconfitte con Cremona e Reggio Emilia non possono essere digerite da una formazione col rooster forte, lungo, completo e aggiungiamo costoso come quello bianco nero.
Ieri il coach nelle dichiarazioni tra il 1° e il 2° tempo ha messo le mani avanti ricordando che la squadra è arrivata a Montecarlo soltanto alle 15.30 causa un ritardo nel volo privato utilizzato per la trasferta, siccome le sconfitte in LBA sono arrivate tutte alle Segafredo Arena, ovvio che anche questa minima giustificazione non spiega nulla.
Direi che, al di là dello spiacevolissimo episodio dell’esonero e immediato reintegro dello staff tecnico, il problema vada risolto e pure velocemente, magari minacciando gli eroi in canotta bianco nera che, siccome vengono pagati e, a quanto risulta anche profumatamente, per giocare 40′ ogni 3 giorni oltre agli allenamenti, si potrebbe proporre un pagamento secondo i minuti realmente giocati al loro livello.
Dal Palais Louis II di Monaco Djordievic torna con una novità confortante : quando è stato chiamato in campo nel momento decisivo della gara, Awudu Abass ha risposto presente, ha preso alcune iniziative importanti ha catturato rimbalzi e realizzato canestri che hanno aiutato la squadra a ricucire il distacco, il tutto nella posizione di “3” con Weems da “4” una novità che potrebbe rappresentare motivo di progresso. Purtroppo ancora molto indietro Adams e Alibegovic (un solo lampo di Amar anche se straordinario) mentre l’ex Malaga ancora non dimostra di essere inserito nel gioco della squadra, nonostante il suo impegno.
nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Zanetti e Teodosic due dei grandi protagonisti della Virtus Segafredo Bologna, entrambi sbagliano qualche tiro ma alla fine portano a casa la vittoria