Sandro Pochesci, allenatore del Carpi, ha parlato in conferenza stampa sulla partita di domani allo Stadio Cabassi contro il Gubbio (ore 15:00).
Dopo la battaglia nella pioggia contro la Virtus Verona, come vi state preparando alla sfida di domani contro il Gubbio?
“Ci stiamo preparando nel modo giusto. C’è entusiasmo nei ragazzi, domani ci aspetterà la solita battaglia come quella fatta a Verona”.
Tutti sono arruolabili?
“Martorelli l’ho recuperato però non voglio rischiarlo con questo campo pesante. Tutti gli altri sono a disposizione e in ottima forma. Ho tenuto un po’ a riposo Carletti, ma domani dovrebbe esserci. Ghion e Maurizi sono recuperati”.
La vittoria manca da sei partite. Può diventare un peso per il gruppo?
“Ai ragazzi dico sempre che la vittoria non si cerca, ma si conquista con il gioco e con la spensieratezza. Noi dobbiamo essere schiavi della prestazione e non del risultato. Se tutti facciamo la prestazione, il risultato arriva prima o poi. Non ho mai visto una squadra giocare bene e perdere 2-3 partite. Ho visto squadre giocare male, vincere e dare l’illusione della vittoria però poi alla fine non raggiungono i risultati. Qui c’è stata una rivoluzione in estate e stiamo vedendo che da altre parti le rivoluzioni sono complicate e spesso portano al fallimento. La squadra è giovane e deve prima di tutto pensare a divertirsi. Nel divertimento il giovane si esalta. Le pressioni e le responsabilità se le devono prendere i grandi, quindi l’allenatore, il presidente, i direttori”.
Ci descrivi un po’ alcuni dei giovani che finora hai spesso convocato. Per esempio Motoc, Offidani, Salata e Ridzal?
“Motoc è un centrocampista del 2002 molto interessante, con piedi buoni e che già abbiamo visto in Coppa Italia contro il Casarano. Deve crescere in personalità e lo sto adattando in difesa come erede di Venturi. Offidani è un pochino indietro, dobbiamo aspettarlo perché ha bisogno di capire i tempi delle giocate. Può fare il difensore a tre o il quinto di fascia. Salata è un trequartista e ha dei colpi. Le loro partite sono gli allenamenti ed è lì che devono convincermi. Ridzal è un 2001 che negli ultimi otto mesi è cresciuto di 18 centimetri. L’avevo notato quando era al Chievo, lo stiamo potenziando fisicamente perché gli manca la forza per andare a combattere. Potrebbe essere il nostro Vano e in campi pesanti ci farebbe comodo un ariete. Alcuni giocatori alti capiscono il loro potenziale più tardi di quelli più piccoli che, forse, sono più vicini alla terra, al pallone e acquisiscono maggiore consapevolezza”.
Sei soddisfatto dei rinnovi di Venturi e Giovannini?
“Sono due scommesse vinte. Venturi mi ha detto che prima di quest’anno non aveva mai giocato da titolare. Giovannini era un partente nel marasma dei primi giorni. Sono stato molto fortunato perché, dopo averlo visto in un paio di allenamenti, nelle amichevoli contro Parma e Genoa mi sono convinto del suo potenziale. Sarebbe stato un delitto cederlo e aveva offerte dalla Serie D e dall’Eccellenza. Se fossero rimasti Vano e Saric avrebbe avuto meno spazio, forse avrebbe fatto esperienza altrove o sarebbe rimasto da riserva. Siamo contenti che faccia il suo percorso col Carpi”.
A Verona è arrivata la settima partita senza gol subiti.
“Sto curando di più la fase difensiva non solo individuale ma anche di reparto. L’allenatore prima di tutto è un giocatore che cerca di prendere sempre qualcosa da chi lo ha diretto. Faccio il 3-4-1-2 dal 1998 con il Guidonia e credo di essere maturato soprattutto da quando ho iniziato a seguire il corso di Coverciano, che sostengo sempre debba essere aperto a chiunque e non un corso esclusivo per privilegiati con precedenti esperienze in Serie A”.
Il Gubbio sta risalendo in classifica dopo un avvio deficitario.
“Il Gubbio ha Juanito Gomez, Pasquato e Signorini, uno che voglio bene come un figlio e che ho avuto al Fondi in Serie C e alla Ternana in Serie B. La squadra è importante, è normale che abbia avuto qualche problema all’inizio del campionato e ora non perde da sei partite. Noi è vero che non vinciamo da sei partite, ma prima ne avevamo vinte parecchie grazie a un vero exploit. Ricordiamo sempre che siamo una squadra di esordienti, dove hanno debuttato nei professionisti otto giocatori e forse ce ne saranno altri”.