Archiviata senza drammi particolari la sconfitta non disonorevole nel derby d’Italia contro l’Armani AX Milano, la Virtus si rituffa nel proprio cammino in campionato che già mercoledì alle 18.15 la metterà di fronte alla Carpegna prosciutto Pesaro che la segue a soli due punti in classifica. E’ ovvio che quasi alla fine del girone d’andata è già tempo dei primi parziali bilanci e in questo la Virtus scopre tutti i suoi problemi attuali.
Stabilito che in Europa la squadra di Djordievic è imbattuta (10 vittorie su altrettante gare), è in campionato che i conti non tornano, specialmente considerando che stanno arrivando le prime sentenze. Alla fine del girone d’andata infatti la classifica servirà, com’è noto, per l’accesso alle final eight di Milano (Forum di Assago, casa Olimpia-Armani nel mese di Febbraio). Fatti due rapidi conti avendo disputato 12 gare con 7 vinte e 5 perse la squadra di Djordievic si trova al quarto posto alle spalle di Milano 11-1, Brindisi 9-3, Sassari 7-5 ma avanti ai bianconeri per la vittoria ottenuta a Bologna. La Virtus vincendo le prossime due (Pesaro in casa e Trento fuori), il 3 gennaio la Vnera riposerà (avrebbe avuto Roma), può al massimo arrivare a 18 punti e quindi teoricamente arrivare anche terza. Visto che Sassari ha già riposato è tuttavia molto più probabile il mantenere il quarto.
Tutto ciò nella ottimistica previsione di conquistare nelle prossime due altrettante vittorie. In questo caso i bianconeri potrebbero essere una mina vagante della Coppa Italia manifestazione che storicamente presenta delle sorprese e di cui la Virtus detiene insieme a Treviso il record di vittorie (ben 8), l’ultima 2001-2002.
In caso di una o due inopinate sconfitte con Pesaro alla Segafredo Arena (in cui ha perso le ultime 5 gare) e a Trento, formazione qualificata come la Virtus alla seconda fase di Eurocup, gli scenari potrebbero essere inquietanti e, nel caso d’incastri particolarmente sfavorevoli, potrebbero arrivare all’esclusione dalla rassegna Milanese.
Ovviamente nulla d’irreparabile, ci sono esempi recenti di squadre non ammesse alle final eight che hanno disputato la finale scudetto sfiorando il tricolore (Trento ben due volte). Tuttavia inutile nascondere che la delusione sarebbe notevole, una proprietà ambiziosa che ha investito, nonostante la crisi economica, in un budget oltre i 20 milioni, potrebbe rivalutare l’impegno in ottica di mancata visibilità che la Coppa Italia nella fase finale garantisce.
La Virtus sconfitta di misura dai biancorossi di Messina ha fornito una prova luci e ombre, dimostrando che il gap rispetto al passato si è ridotto ma non annullato. Indubbiamente l’Olimpia abituata alle scintille europee ha messo sul parquet un carattere e dei meccanismi difensivi che hanno costretto la Virtus a non esprimere il proprio basket se non a tratti. Nonostante abbia costruito tiri aperti la percentuale dall’arco è stata deficitaria e stranamente anche la specialità della casa, cioè il tiro da 2, non ha avuto le solite percentuali. Se si aggiunge che anche a cronometro fermo Bologna ha tirato col 10% in meno ecco spiegato il divario di due possessi che alla fine ha fatto la differenza. Naturalmente bisogna ricordare che la Milano della LBA con 6 stranieri è molto diversa da quella d’Eurolega, quando sarà tempo di play off, finita la competizione europea, la squadra di Messina potrà permettersi di ruotare il 30% dei suoi stranieri ad ogni gara.
La Virtus potrà avere un’arma nei 12 titolari effettivi che l’arrivo di Belinelli consentiranno a Djordievic ma la gestione di questo gruppo non è assolutamente facile. La scelta di non fare delle scelte nette su chi impiegare in Italia e chi in Europa costringe il coach a un turnover continuo durante i 40′. Ieri sono state effettuate scelte incomprensibili. Julian Gamble che ha nella discontinuità il proprio tallone d’Achille, ieri ha annichilito letteralmente Kyle Hines sotto canestro. Il 42 in maglia Olimpia è uno che ha vinto 4 euroleghe da protagonista, uno dei centri più atipici e perciò più difficili da incontrare di tutto il panorama continentale. Io in decine di partite non l’ho mai visto tanto dominato e in difficoltà. Stranamente Gamble, in tutto, ha giocato 17 minuti (12 punti e 4 rimbalzi) il suo avversario 26 minuti (2 punti con 13 rimbalzi) ma alla fine Bologna e Milano hanno gli stessi rimbalzi (37). Non è molto comprensibile perchè qualunque cosa succeda in campo, sia che il rendimento di un giocatore sia elevato o insufficiente, la presenza in campo debba essere così contingentato.
Non lo stesso succede per i due Serbi, Markovic 31 e Teodosic 28 minuti mentre Adams, che in assenza di Pajola poteva essere il cambio dei play, soltanto 13 minuti. Indubbiamente i due connazionali rappresentano per il coach due talismani, una specie di coperta di Linus anche quando, com’è successo spesso quest’anno, i risultati in termini di gioco non sono stati pari alle attese e al passato.
La gestione di Teodosic pare essere diventato il maggior problema delle Vnere : la sua personalità e il suo carisma sono prevalenti sui compagni e anche lo staff, ma ormai il play convive con un nervosismo inspiegabile che lo porta a scontri continui con gli arbitri. Che lui non sia tutelato e venga sistematicamente picchiato è palese, che lui reagisca con le armi a disposizione è comprensibile ma oltremodo pericoloso. Ieri ha subito di tutto e in uno sfondamento clamoroso di LeDay gli è stato fischiato un tecnico per flopping, nell’azione successiva dall’altra parte su una sua virata in corsa LeDay è volato per terra : gli arbitri avevano tre possibilità, il flopping, il fallo alla difesa o il fallo all’attacco, il non fischio non ha senso.
Chiaramente da quel momento Milos ha iniziato una polemica verbale non sanzionata con un tecnico solo perchè gli arbitri sapevano che l’avrebbero dovuto espellere e si sa gli arbitri scarsi usano da sempre la legge della compensazione.
nella foto Ceretti/Ciamillo Castoria per Virtus pallacanestro : Milos Teodosic al tiro contro Kevin Punter il passato e il presente della Vnera, nel derby d’Italia di ieri vinto dall’Armani alla Segafredo Arena