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. Sandro Pochesci, allenatore del Carpi.
“Il Carpi ha vinto in rimonta facendo un secondo tempo devastante. Cosa non funzionava nella prima frazione? Dopo il primo tempo ero molto arrabbiato perché ci stavamo specchiando troppo e non avevamo la cattiveria e il furore agonistico di cui abbiamo bisogno. Le giocate c’erano, ma l’approccio era sbagliato. Mastour e De Cenco dovevano ambientarsi, poi nel secondo tempo siamo andati molto bene anche grazie ai subentrati. Ci siamo rinforzati e abbiamo aumentato la qualità. Poi è entrato ‘nonno’ Ferretti che ci ha fatto vedere come si calcia in porta. A Ferretti hai pure lustrato la scarpa sinistra dopo il secondo gol. Io vivo di emozioni e quando mi emoziono capisco poco (sorride, n.d.r.). Alla lunga la squadra è migliorata e De Cenco ne ha beneficitato con una doppietta all’esordio. Voglio attaccanti che giochino vicino alla porta e De Cenco è uno di questi. Siamo stati bravi in tutto, da Lomolino a Marcellusi con i cross dalla fasce, oltre a Ghion che è sprecato in questa categoria e Giovannini che ha mostrato il meglio di sé da trequartista. Avevo paura degli infortuni, ma non del gioco perché questa squadra è nata per giocare a calcio”.
. Andrea Ferretti, attaccante del Carpi.
“Un Carpi dai due volti, poco lucido nel primo tempo e incontenibile nel secondo. Nel primo tempo abbiamo fatto fatica a far girare le gambe e probabilmente anche i nuovi arrivati dovevano capire il nostro modo di giocare, mentre nella ripresa siamo usciti fuori e abbiamo messo sotto il Ravenna esprimendo il nostro calcio, come già avevamo fatto con altri avversari. Hai segnato due gol spettacolari, entrambi telediretti verso l’incrocio dei pali. E per poco non facevi tripletta con un pallonetto. Nel primo è stato bravo Giovannini a darla a me invece di aprire sulla fascia e credo che il portiere poteva fare meglio. Nel secondo la palla è partita bene e forte. Il pallonetto l’ho provato ma è uscito di poco. Dopo le partenze di Biasci e Carletti, sei l’unico attaccante di peso che è stato confermato. Sono venuto qui per rimettermi in gioco dopo quasi dieci mesi che non giocavo. Non sapevo in quali condizioni sarei rientrato, ma piano piano mi sento meglio e il mister sa come gestirmi nel corso delle partite”.
. Matteo Vito Lomolino, difensore del Carpi.
“Che gusto ha questa vittoria dopo quasi due mesi di astinenza? Siamo molto contenti perché non vincevamo da tanto tempo. Non era facile tornare in campo dopo oltre un mese senza fare una partita vera. Nel secondo tempo tutti abbiamo alzato il livello, sia i titolari che le riserve, e siamo riusciti a ribaltare la partita schiacciando il Ravenna. Il tuo ingresso dalla panchina ha dato slancio sulla fascia sinistra. Mi sentivo bene fisicamente anche se avevo avuto un problemino in settimana. Durante la quarantena ho cercato di allenarmi nei limiti del possibile. Sono felice per l’assist a De Cenco, però la vittoria era più importante. Da ora fino a marzo avrete tante partite ravvicinate. C’è subito da recuperare le energie. Prima penseremo a Inter-Juventus (sorride, n.d.r.) e poi soprattutto alla partita di mercoledì contro il Matelica che è molto importante per quello che è il nostro obiettivo”.
. Caio De Cenco, attaccante del Carpi.
“Sei partito subito da titolare e nella ripresa ti sei sbloccato con due zampate da rapace dell’area di rigore. Nel primo tempo dovevamo ritrovare le misure e i tempismi giusti. Siamo stati bravi a riprendere una partita che non si era messa nei migliori dei modi. Sono strafelice per i gol e più ancora per il risultato. È una vittoria che ci dà morale in vista dei prossimi impegni ravvicinati. Ci racconti le due reti? Il primo gol una palla impazzita che sembrava non volesse entrare. Il secondo è nato da una bellissima palla di Lomolino che prima avevo lisciata ma poi l’ho ritrovata lì per buttarla dentro. Da mercoledì prossimo praticamente giocherete ogni tre giorni fino a marzo. In questo campionato equilibrato e particolare vincere aiuta sempre. Dobbiamo sempre stare attenti, già a partire da mercoledì contro il Matelica. Dobbiamo pensare una partita alla volta fino a marzo. Hai una dedica? Il primo gol lo dedico a mio papà che oggi compie gli anni e il secondo a mio figlio che era a casa a tifare”.