CARPI (3-4-1-2): Rossi 7; Gozzi 7, Venturi 6,5, Varoli 7; Eleuteri 5 (72′ Bayeye 5), Fofana 5,5, Ghion 5,5 (72′ Ceijas 6), Lomolino 6 (76′ Ercolani 6); Giovannini 6 (85′ Martorelli 5); De Sena 5 (72′ Bellini 5), De Cenco 5,5. A disp.: Pozzi, Llamas, Tripoli, Motoc, Offidani, Ferretti, Ridzal. All.: Pochesci 6.
VIRTUS VERONA (4-3-1-2): Giacomel 6; Pinto 6 (74′ Marcandella 6), Visentin 6, Pellacani 6,5, Daffara 6; Lonardi 6,5 (74′ Delcarro 6), Cazzola 6,5, Danieli 6 (74′ De Rigo 6); Danti 7; Carlevaris 5 (60′ Arma 5), Pittarello 6,5. A disp.: Chiesa, Mazzei, Mazzolo, Pessot, Amadio, Bentivoglio, Bridi. All.: Fresco 6.
Arbitro: Maria Sole Ferrieri Caputi di Livorno.
Ammoniti: Visentin (VV), Danti (VV), Pinto (VV), Cazzola (VV), Ercolani (C), Rossi (C), Bayeye (C).
Espulsi: nessuno.
Recupero: 2′ p.t., 7′ s.t.
TOP
Varoli e Gozzi (Carpi) 7: Carlevaris e soprattutto Pittarello danno filo da torcere. Fabio sostituisce egregiamente lo squalificato Sabotic senza commettere sbavature e badando solo al sodo. Simone, con la fascia da capitano ereditata dal montenegrino, conferma di essere diventato sempre più leader. Hanno mostrato cattiveria e concentrazione fino all’ultimo minuto, spazzando palloni con rabbia e sovrastando gli attaccanti veronesi, compreso il temuto ex Arma.
Danti (Virtus Verona) 7: assente all’andata per squalifica, il trequartista/capitano guida con personalità e tecnica i compagni insieme all’altro veterano Cazzola. Tocca moltissimi palloni, fa girare veloce la manovra, discute con l’arbitro e si sacrifica quando necessario in copertura. Tutte le azioni pericolose passano dai suoi piedi (Danieli al 12′, Pittarello al 27′ e Daffara al 71′), come il cross dell’1-1 (decisiva la spizzata di Pellacani per Pittarello) e il pesante quanto discutibile rigore trasformato con freddezza al 95′ contro Rossi, uno che aveva ipnotizzato Scappini sempre in pieno recupero nonostante il risultato del derby fosse già in archivio. Al 97′, nell’ultima azione, spara alto il possibile 3-2 su calcio di punizione quasi dal limite.
Rossi (Carpi) 7: schierato in extremis (Pozzi aveva accusato un problema all’anca), nel primo tempo compie due parate strepitose su un tiro da fuori di Danieli al 12′ (con la mano destra toglie la palla dall’incrocio) e un destro basso all’angolino di Pittarello al 27′, deviato in angolo (dal quale scaturirà l’1-1) con un grande riflesso. Nella ripresa l’unico brivido glielo procura Daffara al 71′ con un piattone a lato di poco. Sui gol ha potuto fare poco.
Pittarello (Virtus Verona) 6,5: almeno per un’ora è il virtussino più insidioso. Grazie alla sua fisicità fa a sportellate da solo contro Gozzi e la difesa biancorossa, si fa vedere in fase di costruzione, prova a duettare con Carlevaris (all’8′ lo mette davanti a Rossi, ma la palla gli resta indietro) e segna l’1-1 di testa sovrastando il poco attento Eleuteri (un minuto prima Rossi gli aveva deviato in corner un destro all’angolino). Nel secondo tempo alla lunga si vede meno in quanto viene marcato senza pietà o le giocate non sono precise. Quando sembra in debito di ossigeno, costruisce nel cuore del centrocampo l’ultimo assalto alla ricerca del 2-2 e ottiene, vincendo il duello con Venturi, la punizione dal limite non sfruttata da Danti. A 24 anni 8 gol al debutto da professionista sono un ottimo bottino dopo una “lunga” gavetta in Serie D.
Cazzola e Lonardi (Virtus Verona) 6,5: il robusto 35enne ex Atalanta imposta gioco, macina chilometri e lotta su qualsiasi pallone passi dalle sue parti, compreso il lancio di Marcandella sul quale è stato fischiato il rigore del pareggio al 95′ (in un primo momento si pensavo che avesse subito una trattenuta o un colpo da Gozzi). Insieme a Lonardi, 22 anni, hanno apportato tanta fisicità e aiutato Daffara nell’arginare Giovannini e Lomolino quando decideva di salire.
FLOP
De Sena (Carpi) 5: inesistente fino alla punizione avvolgente da cui è nato il 2-1. Senza quella giocata avrebbe preso un voto più basso.
Eleuteri e Bayeye (Carpi) 5: non spinge mai, nemmeno quando potrebbe sfidare Daffara, e si perde Pittarello nell’1-1. Nemmeno Bayeye riesce a fare meglio.
Bellini e Martorelli (Carpi) 5: entrati rispettivamente al 72′ per De Sena e all’85’ per Giovannini, hanno sulla coscienza il 3-1 che poteva mettere una mezza ipoteca sulla salvezza. Martorelli, schierato direttamente in attacco con De Cenco, è l’unico che si decide a calciare in porta ma quando lo fa si ritrova Giacomel letteralmente sotto i piedi. Bellini invece di tirare dribbla Marcandella e scivola.
Carlevaris (Virtus Verona) 5: viene preferito ad Arma come partner di Pittarello e gli gira intorno senza dare punti di riferimento. Complessivamente il contributo alla manovra offensiva è poco soddisfacente. Infatti Pittarello è come se avesse giocato per due.
Fofana e Ghion (Carpi) 5,5: l’ivoriano, come sempre, alterna recuperi ed errori grossolani. Il regista scuola Sassuolo, a parte l’angolo dell’1-0, si è visto meno del solito.
MENZIONE SPECIALE TOP
Venturi (Carpi) 6,5: fa una partita di rilievo come tutto il reparto. Purtroppo resta il dubbio sull’eventuale tocco di mano che ha portato al rigore del 2-2 della Virtus. In presa diretta il primo avversario che lo ha reclamato è stato Pellacani in proiezione offensiva, seguito da Danti. L’arbitro Ferrieri Caputi, neanche troppo vicina all’azione, gli ha dato ragione nonostante le proteste di Michael e Gozzi. Vedendo e rivedendo i replay, il tocco è impercettibile. E nemmeno Gozzi commette fallo su Cazzola, destinatario del lancio di Marcandella. Ripensando al contropiede del 3-1 sprecato 30 secondi prima, è un episodio controverso (come tanti altri in questa stagione) che sa di beffa assoluta.
Giacomel (Virtus Verona) 6: esce a vuoto nell’1-0 di De Cenco sul corner di Ghion e non ha colpe sul 2-1. Guadagna la sufficienza perché esce vittorioso nel surreale contropiede cestinato dal Carpi al 94′ che poteva chiudere la partita. Mantiene la freddezza contro De Cenco e Bellini e para a terra, girato di schiena, la conclusione a bruciapelo di Martorelli.
MENZIONE SPECIALE FLOP
De Cenco (Carpi) 5,5: torna al gol dopo 16 partite, sempre con una doppietta come nel 4-2 al debutto contro il Ravenna del 17 gennaio. Si può dare un voto negativo a un attaccante che ha fatto una doppietta? Nel suo caso sì perché la gestione della palla nel contropiede al 94′ è stata deleteria. Invece di correre a tutta birra verso Giacomel e bucare la rete, gli è andato incontro al piccolo trotto. Tra una finta e l’altra a momenti lo rimontava Marcandella. Una volta davanti al portiere, uscito fino al limite interno dell’area di rigore, la porta era ormai chiusa ed è stato costretto a scaricare per Martorelli.