Alessandro Eleuteri, difensore del Carpi, ha parlato con la stampa sulla recente vittoria esterna per 4-0 contro il Gubbio e ha presentato la sfida casalinga di domenica 11 aprile contro il Matelica (ore 15:00).
Il 4-0 contro il Gubbio è stato un autentico colpaccio del Carpi nella volata per la salvezza. Ora i Play-out sono lontani 7 punti a quattro giornate dalla fine del campionato. Sentite il traguardo più vicino?
“È stata una vittoria importantissima. Avevamo davanti 3-4 finali e i tre punti ci servivano dopo il pareggio subito all’ultimo minuto contro la Virtus Verona. Ora abbiamo un buon margine sui Play-out ma non è ancora finita e non dobbiamo mollare nemmeno un centimetro”.
Nel tuo debutto contro il Mantova avevi segnato un gol, poi sei un po’ sparito dall’undici titolare. I momenti peggiori della stagione sono alle spalle?
“Avevo iniziato alla grande con quella rete, poi nelle nostre carriere ci sono momenti positivi e negativi. Giocando ogni tre giorni c’era da tenere conto del turn-over. Eravamo certi che prima o poi il nostro momento negativo sarebbe passato. A livello personale e di squadra penso cha abbiamo fatto un buon percorso e che ci siamo ripresi abbastanza bene”.
Il Matelica è settimo con 52 punti ed è la grande sorpresa tra le prime dieci del Girone B. Che avversario ti aspetti?
“È una squadra veramente ben organizzata, che gioca un calcio offensivo ed è spensierata anche grazie alla posizione di classifica che sicuramente dà serenità. Come in ogni partita, cercheremo di prenderci i tre punti”.
Il tuo futuro può continuare a Carpi?
“Vedremo a fine stagione. Sono in prestito secco dalla Vis Pesaro dove tra l’altro ho avuto dei problemi con la dirigenza. Non so se le cose sono cambiate. Intanto qui mi sto trovando bene”.
Sei arrivato durante la gestione di Foschi e con lui hai giocato largo a destra nel centrocampo a cinque. Con Pochesci invece giochi sempre a destra ma in un centrocampo a quattro. Hai trovato delle differenze?
“Foschi l’avevo avuto a Ravenna e sapevo cosa voleva da me. Il gioco di Pochesci è più offensivo e noi esterni siamo molto coinvolti nella fase offensiva. A me piace attaccare, a volte lo facciamo con 5-6 giocatori, possono esserci delle difficoltà, però complessivamente sono rimasto sorpreso perché non avevo mai giocato in questa maniera”.