La Serie B ogni anno regala una sorpresa e in questa edizione troviamo la Salernitana, piazzatasi al secondo posto alle spalle dell’Empoli e ritornata in Serie A dopo l’ultima esperienza nel 1999. Il pass è stato staccato grazie al 3-0 dell’Adriatico contro il già retrocesso Pescara. Al terzo posto, quindi ai Play-off, ci va il Monza del duo Berlusconi-Galliani che è caduto in casa per 2-0 contro il Brescia.
Un risultato straordinario per il club granata, gestito dal 2011 quando era fallito in Serie D da Claudio Lotito, patron in contemporanea della Lazio (presa sull’orlo del fallimento nel 2004 e portata stabilmente nei piani alti della Serie A con 6 trofei vinti). Avrà un mese per cedere la società (forse al socio Marco Mezzaroma) dato che non può possederne due nella stessa categoria, ma in questo momento c’è solo da festeggiare. Come con la prima squadra della Capitale, anche a Salerno Lotito ha avuto a che fare con tantissime critiche feroci da parte dei tifosi, delusi per i risultati, per i mercato ultra low cost, per il sentirsi una “succursale” della Lazio (in rosa troviamo Adamonis, Guerrieri, Casasola, Cicirelli, Durmisi, Dziczek, Kiyine, Lombardi, Gondo e Andrè Anderson) e per l’incapacità di poter competere ai piani alti, legata in parte alla doppia presidenza di cui sopra. Eppure i primi risultati furono eccellenti: nel 2012 vittoria del Girone G di Serie D; nel 2013 vittoria del Girone B di Lega Pro Seconda Divisione e della Supercoppa di Lega Pro Seconda Divisione; nel 2014 vittoria della Coppa Italia di Lega Pro con annesso ripescaggio nella neonata Lega Pro a tre gironi; e nel 2015 vittoria del Girone C di Lega Pro.
Per fare questo salto, probabilmente impensabile nella scorsa estate dati i risultati ottenuti dal ritorno in B nel 2015 (Play-off mai disputati e due salvezze ai Play-out nel 2016 e nel 2019), serviva un vincente (senza marchette, come per esempio Giampiero Ventura nello scorso torneo) e Lotito lo ha trovato in Fabrizio Castori, l’allenatore delle promozioni (10 dalla Prima Categoria alla Promozione con il Camerino nel 1987), meglio ancora se “impossibili” come quelle con il Lanciano dalla D alla C1 o con il Carpi ImmortAle in Serie A nel 2015. Questo successo lo ripaga dopo tre retrocessioni consecutive in Serie C con Cesena (2018, salvezza sul campo annullata dal fallimento societario), Carpi (2019) e Trapani (2020). A 66 anni Castori avrà la seconda possibilità in Serie A della sua lunghissima carriera.
In rosa possono sorridere altri tre ex Carpi: il portiere sloveno Vid Belec (61 presenze tra il 2015 e il 2017), il centrocampista senegalese in prestito dall’Udinese Mamadou Coulibaly (pupillo di Castori in Emilia, con 16 presenze e 2 gol nella prima metà del 2019, e un anno fa a Trapani) e l’attaccante Gennaro Tutino, biancorosso per due settimane di ritiro estivo nel 2018 (il Napoli dovette cederlo in prestito per volontà del giocatore al Cosenza) e protagonista della promozione con 13 gol.
L’Empoli festeggia il primo posto capitanato probabilmente dal difensore più forte e incisivo della Serie B degli ultimi dieci anni: Simone Romagnoli, al quarto campionato cadetto vinto dopo quelli con Pescara nel 2012, Carpi nel 2015 e Brescia nel 2019. Praticamente averlo al centro della difesa in Serie B è sinonimo di vittoria sicura. Con Simo gioiscono altre meteore passate per Via Marx come Sabelli, Crociata e Matos.
Altri ex invece lasciano la Serie B: Mbakogu e Bittante col Cosenza, Memushaj col Pescara, Poli e Mancosu con l’Entella.