Dopo la Covisoc e il Consiglio Federale della FIGC, anche il CONI intorno alle 22:00 odierne ha bocciato l’iscrizione del Carpi al campionato di Serie C 2021-2022, dal quale restano fuori anche Novara, Sambenedettese e Casertana, mentre si salva la Paganese (per i ripescaggi i candidati sono Andria, Latina, Lucchese e una fra Fano e Pistoiese). Perde la Serie B il Chievo, il cui posto verrà preso dal Cosenza che ha già annunciato sul sito ufficiale e sui social il ripescaggio prima ancora che apparisse un comunicato ufficiale (atteso per domani mattina).
Ora il Carpi, come aveva annunciato il Presidente Mantovani, si appellerà al TAR del Lazio con la speranza (ormai ultima, a meno che si voglia essere di parola e puntare al Consiglio di Stato) di essere riammesso in Serie C anche in sovrannumero (il verdetto dovrebbe arrivare entro una settimana). In caso di ennesima bocciatura, l’attuale dirigenza (Mantovani-Fantuzzi-Marcellusi) sarà costretta a farsi da parte in favore di altri eventuali acquirenti e servirebbero 300 mila euro 0 100 mila euro per iscriversi rispettivamente in Serie D o in Eccellenza (il livello più basso toccato dal club biancorosso nella sua storia dopo il fallimento da ultimo in Serie C2 del 2000) per evitare un anno senza calcio al Cabassi.
Fatto sta che il Carpi è fuori da quel calcio professionistico che si era riguadagnato con tantissima fatica nel 2010 con la promozione in Lega Pro Seconda Divisione e che l’aveva visto scalare tutte le categorie: Lega Pro Prima Divisione nel 2011 e per le prime volte Serie B nel 2013 e addirittura Serie A nel 2015. Intanto Varoli e compagni, formalmente ancora non svincolati, dovrebbero restare ad allenarsi in ritiro a San Zeno di Montagna fino al 1° agosto, con inevitabili maggiori incognite e preoccupazioni.