Si chiude malissimo, con un esito che era sempre più difficile da ribaltare, la battaglia legale del Carpi per l’iscrizione al campionato di Serie C 2021-2022: dopo aver comunicato di aver inviato la documentazione necessaria il 25 luglio (il termine ultimo era il 28), sono arrivate in serie le bocciature della Covisoc (8 luglio), della FIGC (15 luglio), del CONI (26 luglio) e infine questa sera quella del TAR del Lazio. A pesare sul destino dei biancorossi è la rateizzazione sbagliata dei contributi IRPEF e INPS tra settembre 2020 e aprile 2021. Il 2 agosto a stata comunicata la saldatura di tutti gli emolumenti del gruppo squadra risalenti alla scorsa stagione e il TAR ha dovuto rinviare a oggi la sentenza dopo aver analizzato ieri un ricorso nuovo presentato dai legali carpigiani. Evidentemente non è cambiato nulla.
La squadra di mister Siviglia è tornata in città dopo il ritiro a San Zeno dal 20 luglio al 1° agosto e ha avuto alcuni giorni di riposo in attesa del giudizio finale. Ormai pare inevitabile che tutti i giocatori della Prima Squadra (una quindicina dell’annata 2020-2021 più tanti giovani sotto esame) si svincoleranno e andrà in fumo un patrimonio di poco più di un milione di euro, senza dimenticare il Settore Giovanile e i dipendenti che con passione e dedizione lavorano o hanno lavorato dietro le quinte.
Questo è il “THE END” per il Carpi F.C. 1909, nato in Eccellenza nel 2000 dopo il fallimento economico dell’A.C. Carpi in Serie C2 (torneo finito all’ultimo posto). Ora o si vivrà un anno senza calcio al Cabassi o si cercherà, tramite la mediazione del Sindaco Alberto Bellelli, di ripartire in tempi quasi da record in un campionato dilettantesco (servono 300 mila euro per la Serie D o 100 mila per l’Eccellenza) e soprattutto con una nuova dirigenza, magari sfruttando una collaborazione con un club della zona. Si parla per esempio della Correggese (militante in Eccellenza) del patron carpigiano Lazzaretti o dello United Carpi (gioca in Prima Categoria), però entrambi hanno iniziato il pre-campionato per conto proprio rispettivamente dal 2 agosto e da ieri 4 agosto. Sicuramente l’ultima cosa che queste due realtà si aspettavano fino a due mesi fa era di vedere il Carpi in una situazione del genere.
Poco ma sicuro il trio dirigenziale Mantovani-Marcellusi-Fantuzzi, insediatosi alla fine di agosto 2020 al posto di Stefano Bonacini e Claudio Caliumi, dovrà cedere il testimone a qualcun altro dopo un solo anno vissuto tra mille difficoltà, incomprensioni e imbarazzi vari, nonostante qualche lampo (l’ottimo avvio di campionato e il 3-0 nel derby di ritorno al Modena) e la salvezza in Serie C agguantata affannosamente con Pochesci in panchina. Sembrava di aver visto tutto nella scorsa stagione e invece mancava solo questo momento amarissimo. Il 12 giugno era stato persino presentato, con tanto entusiasmo e spensieratezza, lo store ufficiale di Via Duomo 5 e l’ultima cosa che si poteva pensare era di arrivare a una iscrizione in Serie C bocciata da tutti gli organi giudiziari.